23 mar 2010

Abdulmecit Elcik, il primo curdo di Rotondella diventato cittadino italiano

Ieri in consiglio comunale il giuramento sulla Costituzione.

ROTONDELLA – Quando, nel 2001, i curdi arrivarono a Rotondella, non mancò tra gli abitanti del posto una vena di scetticismo e di timore. Il solo nome “rifugiati politici” bastava ad incuterla. Chi erano veramente? Che passato avevano? Per quanto tempo sarebbero rimasti? Tutte domande comprensibili, per una comunità di poche migliaia di abitanti che si apprestava ad ospitare improvvisamente circa 40 cittadini stranieri di etnia curda, vessati dall’oppressione del regime iracheno e del governo turco.

Il loro arrivo era l’esito del Progetto Ministeriale Pilot per l’accoglienza di rifugiati politici, per mezzo del quale lo stato italiano si impegnava a offrire sostegno economico e abitazioni a questi rifugiati, per un breve periodo di tempo, nella speranza di una loro graduale integrazione.

Dopo i primi mesi di assistenza, però, i curdi hanno dovuto fare da soli. Cercando case in affitto e lavori umili, per provare a sbarcare il lunario, spesso con famiglie numerose e in un territorio non certo ricco di opportunità.

Qualcuno di loro, con dispiacere, è andato via, in Germania o nel Nord Italia. Qualcun altro, invece, ce l’ha fatta. E’ il caso di Abdulmecit Elcik. Sarà lui, oggi pomeriggio, il primo di quei curdi a prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica, il primo di loro a ricevere la cittadinanza italiana.

Accadrà poco prima del consiglio comunale in programma. Abdulmecit Elcik, per la verità, può dirsi cittadino italiano sin dal 2 febbraio 2010, giorno in cui è stato varato per lui il decreto di concessione della cittadinanza a firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Si spera che Alcik possa essere solo il primo di una lunga serie. L’evento ha un alto valore simbolico. E non solo per la comunità curda, ma anche per quella di Rotondella, alla quale va riconosciuta una rara capacità di accoglienza.

Sarebbe ipocrita non ricordare i numerosi problemi che, negli anni, hanno caratterizzato questo processo, dalle “pretese” di assistenza dei curdi anche quando i fondi del Progetto Pilot erano terminati, ad alcune, pur sporadiche, vicende di litigi con abitanti del posto. E’ bello, però, poter incontrare per le strade di Rotondella ragazzi che parlano un perfetto italiano, studiano con gli italiani, si coinvolgono nelle attività sportive e associazionistiche del territorio. E’ bello accorgersi della diversa etnia solo dal suono del loro nome, perché, per il resto, sono esattamente come gli altri. Ed è bello, infine, vedere come molti di loro si sono legati alla chiesa locale, sempre molto vicina alle loro esigenze, in particolare nella persona del parroco don Mario Lutrelli. La cittadinanza di Elcik, domani, sarà come il traguardo di questo lungo cammino.

Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata

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