1 feb 2010

Sindaci dei comuni nuclearizzati chiedono la compensazione ambientale

ROTONDELLA - Nuovo nucleare? Prima si chiuda con il vecchio. E’ la posizione emersa l’altro ieri a Roma nella Consulta Anci dei Sindaci dei comuni italiani a servitù nucleare (Caorso, Trino Vercellese, Ispra, Latina, Sessa Aurunca, Saluggia, Bosco Marengo, Rotondella e Roma).

Nel corso dell’incontro i primi cittadini hanno ribadito un no a secco “all’ipotesi – recita una nota congiunta dei partecipanti – di essere presi in considerazione per la realizzazione di nuove centrali e il deposito nazionale per i materiali e le scorie radioattive”. Un messaggio chiaro e inequivocabile, lanciato preventivamente da chi sa di partire in pole position per eventuali nuove attività nucleari.

L’incontro è diventato anche l’occasione per battere cassa. Un tema sul quale, come è ovvio, i primi cittadini hanno fatto fronte comune, pur nella diversità di colore politico delle rispettive amministrazioni comunali. I sindaci hanno chiesto la restituzione “delle somme che spettano loro in virtù delle misure compensative stanziate dal 2003 dal decreto Scanzano”. Quella tanto decantata compensazione ambientale, che sarebbe arrivata solo in parte a compensare i comuni nucleari, e comunque non nei tempi e nei termini stabiliti dalla legge. Non è roba da poco: si tratta di una somma complessiva di circa 250 milioni complessivi.

Lo ha spiegato, in una nota dettagliata, il sindaco di Rotondella Vincenzo Francomano, presente alla Consulta: “Proprio in ordine alle misure compensative stanziate a partire dal c.d. decreto Scanzano del 2003 – ha scritto Francomano - e successivamente decurtate del 70% annuo dalle manovre finanziarie 2005 e 2006, i Sindaci della Consulta hanno posto in evidenza che il Presidente dell’Anci Sergio Chiamparino, reiterando una richiesta già formulata dall’Autorità dell’Energia e del Gas e condivisa dal Senato della Repubblica con un proprio ordine del giorno, ha di recente chiesto al Governo di assumere, prima dell’avvio degli interventi per l’eventuale ripresa del nuovo nucleare, un impegno preciso per ripristinare con urgenza l’importo originario della compensazione a favore degli enti locali sedi di impianti nucleari, ammontante a circa 250 milioni di euro, pari ad un’aliquota della componente della tariffa elettrica (0,015 centesimi di euro per ogni kilowattora consumato)”. Insomma, c’è ancora qualche piccolo - si fa per dire - saldo. Per alcuni dei comuni in questione, soprattutto i più piccoli, sarebbero somme di vitale importanza. Per Rotondella, in particolare, un’imperdibile occasione di sviluppo.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Nessun commento: