21 feb 2010

Rotondella: Deborda il fiume Sinni. Ancora allagamenti a Caramola

ROTONDELLA – Gli agricoltori di contrada Caramola, sulla sponda del fiume Sinni, non ne possono più. I loro terreni sono ancora una volta un pantano. E’ ormai un problema cronico quello che interessa, da anni, le sponde del fiume. Per mesi quel fiume sembra quasi inesistente, se ne vede il letto, ma dell’acqua neppure l’ombra. Quando, però, l’acqua abbonda, il fiume diventa un problema: le masse d’acqua arrivano a debordare, fuoriescono dal letto del fiume e si riversano con forza distruttiva sui terreni degli agricoltori. La situazione si è già ripetuta più volte negli ultimi mesi.

Due sono le cause che solitamente determinano questa sovrabbondanza di acqua: il maltempo e il deflusso dalla diga di Senise. E se nelle scorse settimane gli agricoltori se l’erano presa con il maltempo, adesso hanno dovuto subire le conseguenze dell’apertura delle paratoie della diga. Difficile, per ora, calcolare i danni, ma gli agricoltori sono disperati. “In un modo o nell’altro, a questa situazione bisognerà porre fine”. E’ quello che ha auspicato il sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano, giunto ieri nei luoghi inondati con la Protezione Civile del comune, l’assessore ai Lavori Pubblici, Pino Comparato, e l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Montesano.

“Qui c’è praticamente il mare” ha commentato Francomano. “Non posso che essere pieno di comprensione per la situazione di questa gente. Non è ancora chiaro, trattandosi del letto del fiume, se l’intervento spetti all’Autorità di Bacino, al Consorzio di Bonifica o a un Dipartimento della Regione. Quel che è certo è che non si deve perdere un giorno”.

“I nostri alberi sono pieni di frutti, ma siamo impossibilitati a raccoglierli” interviene un agricoltore. E’ molto amareggiato. Il suo stato d’animo, del resto, è comprensibile. L’agricoltura locale deve già combattere con una pesante crisi di settore e di mercato. A questo fardello, nelle scorse settimane, si è aggiunto quello del maltempo. Se si aggiunge anche la difficoltà di gestione delle risorse idriche, la pazienza comincia a vacillare.

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

1 commento:

Anonimo ha detto...

Protezione Civile del comune! ma perchè esiste?