7 ott 2009

Caso Falcone: la sorpresa di Angelo alla mamma e alla sorella

ROTONDELLA - Per lui era un giorno speciale. Trascorrere due anni e mezzo senza l'abbraccio della madre non deve essere stato semplice. E così Angelo ha pensato di rendere unico quell'istante. In un modo semplice ma bello, forse l'unico possibile tra le mura di un carcere.

Il giovane di origini lucane, detenuto in India per possesso di stupefacenti dal marzo 2007, ha incontrato la sua famiglia a Nahan, nella sala del direttore del carcere in cui è rinchiuso dopo una condanna a dieci anni.

Un abbraccio lunghissimo con la mamma Sylvi e la sorella Denise. Poi la sorpresa finale. Angelo ha messo le mani nella sua maglietta e da lì ha estratto due piccoli mazzi di fiori che aveva preparato per le donne della sua famiglia: il suo primo regalo dal carcere.

E' stato questo il momento più toccante del primo viaggio in India della famiglia Falcone al completo, reso possibile dalla generosità personale del presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, che ha offerto la trasferta con sostanze personali.

Ma non c'è stato solo l'abbraccio. Il tuor della famiglia Falcone è stato fitto, pieno di impegni, tra le stanze dell'ambasciata, la direzione del carcere e gli studi degli avvocati. Tante pratiche da sbrigare con freddezza e determinazione.

Affidiamo il racconto del viaggio alle parole dello stesso Giovanni Falcone, che in una e-mail inviata ieri ha tracciato un sintetico "diario di bordo" di questi primi giorni.

Lunedì mattina abbiamo avuto un incontro con l' Ambsciatore Toscano e il Console

Annis, a Delhi. Abbiamo fatto il punto della situazione, e abbiamo chiarito alcune cose: la situazione la conoscete, e' chiaro che loro restano sempre sulle loro, ma io non sono da meno e non mollo.

In precedenza avevamo avuto un incontro anche con gli avvocatidi Angelo, che ci hanno confermato il rinvio dell'appello, che si farà presumibilmente nelle prime 2 settimane di

ottobre. Loro sembrano fiduciosi, però bisogna tener presente che siamo in India dove "tutto e' e tutto non e"'. Bisogna sperare nel giudice e nella buona sorte. Dopo l'incontro, alle 14,30, siamo partiti alla volta di Nahan dove si trova Angelo.Siamo arrivati sul posto alle 21,30, dove abbiamo preso alloggio in un albergo vicino alla prigione. Con noi erano presenti 2 funzionari dell'Ambasciata, giunti a Nahan per la visita consolare. La mattina del 22, alle ore 10,00, siamo arrivati al carcere. Qui siamo stati ricevuti dal Direttore, che subito ha fatto venire Angelo. E' stato un incontro emozionante, tra lui, la mamma Sylvi e la sorella Denise, che non vedeva da oltre 2 anni e mezzo. Un lunghissimo abbraccio tra pianto e baci, durato tantissimo e al quale mi ero aggiunto anch'io, che però ho subito voluto lasciare loro quel momento, dato che io avevo visto Angelo anche in aprile. Alla fine Angelo ha fatto una cosa bellissima, da sotto la maglia ha tirato fuori due mazzetti di fiori preparati apposta per loro e tra la meraviglia di tutti noi glieli ha dati e ancora baci e pianto.

E' iniziato il colloquio tra noi, Angelo ,i funzionari dell'Ambasciata e il Direttore del carcere. Abbiamo affrontati tutti i temi possibili in un colloquio franco e sincero.

Successivamente la funzionaria ha fatto chiamare anche Simone e Vincenzo (altri detenuti italian rinchiusi nello stesso carcere, ndr.) affrontando la loro posizione col direttore. Hanno portato a Simone e Vincenzo delle derrate alimentari e delle sigarette, lasciando ad ognuno, Angelo compreso, una somma di danaro, consegnata come previsto al Direttore. Si sono interessati al loro stato salute, alla situazione di detenzione e problemi vari. Alla fine della visita hanno proseguito per altra destinazione, dove si trova un altro cittadino

Italiano detenuto.

Ci siamo fatti autorizzare anche per i giorni successivi. [...] Noi qui

aspettiamo tutti i giorni il pomeriggio alle 15,00 per incontrarci. Peccato che

non si possano incontrare sempre anche gli altri.

Per il resto che dire? Tutto procede, tra albergo, carcere e qualche giro in questa

piccola cittadina arroccata in montagna nei pressi di Chardigan.

Falcone Giovanni

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