7 ago 2009

Litiga per un parcheggio e poi muore d'infarto

La tragica fine di Giovanni Pastore a Rotondella

ROTONDELLA – Litiga con un vicino per un parcheggio, ma dopo qualche minuto si accascia e muore, colpito da un malore. E’ la dinamica paradossale in cui ha perso la vita Giovanni Pastore, 65enne di Rotondella, nei pressi del Rione Cervaro nella prima serata di lunedì.

L’uomo aveva appena finito di discutere con un vicino per questioni legate a un parcheggio. Non aveva riportato traumi e tra i due, che avevano discusso solo verbalmente, seppur con agitazione, non c’era stata alcuna colluttazione. Insomma, una banale discussione di vicinato, di quelle che capitano spesso. Questa, però, ha avuto un più tragico epilogo. Pastore, come detto, a un certo punto si è accasciato per un infarto che lo ha fulminato all’istante.

Non è chiaro del tutto se l’evento sia legato allo stato di agitazione seguito al litigio, oppure se possa trattarsi di una circostanza del tutto casuale, un autentico scherzo del destino. Anche perché la tensione della lite, a quanto pare, sembrava essere già smorzata al momento della tragica morte. Una risposta certa a questa domanda, comunque, non ci sarà mai.

Di certo non sono vere le altre voci diffuse sulla vicenda nella giornata di ieri, secondo cui Pastore sarebbe morto per la colluttazione seguita al litigio, battendo la testa a terra in seguito a un colpo. E’ falsa anche un’altra versione molto diffusa, secondo cui l’uomo sarebbe morto per un colpo alla testa dovuto alla caduta casuale da un muretto. Non è questa la versione del personale medico e dei sanitari del 118, intervenuti sul posto.

Il caso ha riportato alla mente di molti un altro evento simile accaduto a Rotondella negli anni ’90, ugualmente paradossale per le circostanze, del quale si occupò anche la stampa nazionale. In quell’occasione un signore anziano perse la vita per un malore dopo aver assistito a una lite del figlio.

Si tratta di circostanze particolari per le quali non si potrà mai conoscere quanto siano state determinate da altri eventi o quanto casuali. Appare inopportuno, perciò, colpevolizzare eccessivamente eventuali complici involontari, che di certo non potevano prevedere, o non avrebbero mai voluto determinare simili epiloghi.


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

Nessun commento: