3 lug 2009

In soffita la Bagarre di Dimatteo


L'ex assessore-artista si sfoga per la mancata riconferma della sua storica rassegna culturale

NOVA SIRI – Gaetano Dimatteo ha scelto Facebook per esprimere la sua amarezza. Un commento pubblico indirizzato personalmente al sindaco, Giuseppe Santarcangelo. La sua creatura, “Bagarre a Nova Siri”, non esiste più. Lo ha deciso la nuova amministrazione comunale, che manda così in soffitta il nome della rassegna di eventi culturali ideata dallo scenografo quando era assessore con lo stesso Santarcangelo.

Per Dimatteo suona come una condanna. Una bocciatura al suo modo estroso di concepire e comunicare le politiche culturali.

“Illustre sindaco – recita il commento ironico su Fb - peccato che dopo tantissimi anni sia stato velocemente cancellato un titolo bizzarro e stravagante come Bagarre a Nova siri. Bravo illustre sindaco, bravi i tuoi assessori. Doppio complimento per aver defenestrato un assessore e il titolo di un cartellone culturale”.

Il malessere di Dimatteo, del resto, era sentito da tempo. “Certe volte basterebbe un minimo di cortesia, quanto basta per un invito” ci aveva detto nelle scorse settimane. Aveva già deciso di non ricandidarsi alle ultime comunali, ma un invito a prendere parte alle consultazioni elettorali, lui che era stato per cinque anni assessore, se lo sarebbe aspettato. Si sentiva “mortificato” per il fatto che il suo gruppo avesse scelto di fare a meno di lui, nonostante la lunga esperienza politica come assessore con l’amministrazione di Rocco Bruno, poi come consigliere provinciale con Forza Italia e, in ultimo, come assessore con lo stesso Santarcangelo.

Una carriera chiusa con un bilancio amaro sull’ultimo quinquennio amministrativo: “Ho lavorato da 6, la sufficienza. Ogni volta che facevo una proposta mi si diceva che non c’erano mai soldi”.

Una vicenda,inoltre, lo aveva fatto soffrire in modo particolare. “In economato - aveva detto - ci sono 2.500 euro per il restauro della barca, che giace ad ammuffire e arrugginirsi. L’ho fatto presente più volte, perché non è stata ancora illuminata e messa in ordine?”

Insomma, si era sentito poco considerato. Era accaduto anche l’anno scorso, per un’altra vicenda. Si trattava di scegliere gli alberi per la piantumazione in via Siris. Chi più di lui avrebbe potuto fornire un parere estetico? “Avevo suggerito dei cipressi, come in un piccolo paese della Toscana. Non immagina le urla che sono state fatte contro questa mia affermazione. Alla fine hanno scelto i tigli, come nel primo lotto. Naturalmente senza ascoltarmi”.

E ora? “ Adesso ho chiuso con la politica, ma continuerò le mie lotte in difesa dell’ambiente. Si dice che l’artista si esibisce una sola volta. Io, in politica, l’ho fatto già tre volte. Ed è troppo”.


Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Maestro, la cultura non è "neutra" e non abita a destra.
Ben ti sta.......