1 giu 2009

Finocchiaro barricadera a Nova Siri

Il capogruppo al Senato del Pd attacca il premier e i senatori lucani
NOVA SIRI – “Berlusconi non vuole che province, comuni e regioni gli rompano le scatole”. E’ breve ma intenso il blitz lucano di Anna Finocchiaro, Capogruppo del Pd al Senato.
La Finocchiaro va giù duro. L’oggetto degli strali è uno solo: Silvio Berlusconi. “Per lui gli enti locali sono un ostacolo da rimuovere. Lo dice sempre: voglio avere le mani libere. Dal parlamento, dagli enti locali, da tutti. Lo ha fatto capire in tanti modi in questo inizio di legislatura: con l’abolizioni dell’Ici, che tanto pesantemente grava sulle casse dei comuni, e con i provvedimenti per la ricostruzione dell’Abruzzo, che hanno quasi completamente escluso gli enti locali”.
Sul palco di Nova Siri, accanto a lei, ci sono i senatori lucani Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi e Maria Antezza. Più defilati il candidato sindaco di Nova Siri, Pasquale Favale, e l’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico. Arriva in seguito, con qualche minuto di ritardo, il candidato alla presidenza della Provincia, Franco Stella.
Non manca un affondo sul nucleare, tema particolarmente caldo a Nova Siri, distante non più di tre chilometri dal centro Itrec della Trisaia. L’accusa principale è l’incapacità di stare al passo con i tempi. “Non siamo moderni. In tutto il mondo si parla di energie alternative e qui puntiamo sul nucleare. E si tratta anche di nucleare di terza generazione, che ci faremo vendere dai paesi che già trattano il più avanzato nucleare di quarta generazione. Insomma, faranno con noi come si faceva con i Paesi del Terzo Mondo, ai quali si mandavano le tecnologie superate”.
Dove metterà il nucleare? “Noi non lo sappiamo. Dal decreto nulla si evince. Ma abbiamo il sospetto che voglia piazzarlo in uno dei luoghi più belli del Mezzogiorno. Di sicuro, da parte del governo, la volontà degli enti locali di esprimere opinioni è mal tollerata. Ho paura che a decidere, alla fine, possano essere le imprese che dovranno eseguire i lavori, basandosi su mere esigenze di mercato e convenienza”.
Poi la sfida “barricadiera”, che strappa un fragoroso applauso al pubblico, piuttosto numeroso nonostante l’appuntamento mattutino in giornata lavorativa. “Berlusconi dice che manderà l’esercito a presidiare la costruzione delle centrali nucleari? Può mandare anche venti eserciti, qui non passerà. Noi ci saremo, pacificamente, a mani nude, come ha detto Niki Vendola, ma ci saremo. Tenga giù le mani dalla nostra terra”.
Arriva, a questo punto, la frecciata ai senatori lucani del Pdl. “Quelli che votano sempre come dice il governo, anche contro il Mezzogiorno. E si sono opposti, invece, al nostro emendamento che prevedeva la concertazione con gli enti locali. Non si può predicare qui in un certo modo, per poi dire sempre signorsì quando si sta a Roma”.
Le Royalties sulla benzina? “Un’autentica presa in giro. E, tra l’altro, i parlamentari lucani del Pdl hanno anche votato un emendamento della Lega per trasferire parte dei fondi alle regioni che ospitano i rigassificatori. I soldi della vostra terra regalati al Veneto, capite?”.
C’è spazio, nel suo discorso, anche per un sentito monito sull’assenteismo di protesta. Evidentemente si teme, in casa Pd, che il fenomeno possa colpire in modo particolare: “Votate e portate a votare quelli che non vogliono farlo. Devono capire che un voto non dato, in questo particolare contesto storico, equivale a un voto regalato a Berlusconi”.
Aveva introdotto l’incontro Filomena Bucello, candidata alla Provincia dal Pd nel collegio di Nova Siri- Policoro. “Berlusconi non ci ama perché puntualmente consegniamo i nostri enti locali al centrosinistra, come faremo anche quest’anno”. Il direttivo locale del partito aveva offerto due doni alla Finocchiaro: un’orchidea bianca (“il mio colore preferito”) e un centrotavola realizzato a mano da un’anziana del posto. Prima del saluto finale la promessa a Franco Stella: “Se vinci al primo turno, scendo di nuovo in Basilicata per fare festa con te.”

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