Parlano i candidati Domenico Tufaro e Carmine Stigliano
NOVA SIRI – Domenico Tufaro e Carmine Stigliano sono gli outsider delle Primarie del Pd. I volti nuovi che potrebbero scompaginare l’esito elettorale e modificare il pronostico che vede favoriti i candidati Gino Battafarano e Pasquale Favale.
I due, probabilmente, sono i meno organici alla storia politica del Pd e della partitocrazia locale. Ma possono giocare una carta importante: sanno stare tra la gente, di cui sanno raccogliere istanze e lamentele. E sperano, in questi giorni, di poterne raccogliere anche la fiducia.
Tufaro, 40 anni, cinque anni fa si era lanciato nell’agone politico con “Insieme per Nova Siri” di Michele Laddomata. Una civica dichiaratamente alternativa all’estabilishment partitico che primeggia da anni a Nova Siri con alternanza piuttosto regolare. Ora l’avventura con le Primarie del Pd, proprio in uno dei contesti politici che allora aveva avversato.
E’ il salto della quaglia? “Al contrario – spiega - è l’esito naturale di quello stesso percorso. Entrare in un partito aperto a sensibilità diverse mi sembra una opportunità concreta per dare rappresentanza a quell’anima di elettorato che in me si riconosce e che, in parte, già allora mi aveva sostenuto”.
Che elettorato sarebbe? “Un elettorato che chiede alla politica cose semplici ma concrete: dialogo, ascolto ed effettivo funzionamento dei servizi pubblici”. L’amministrazione attuale non lo ha fatto? “In modo assolutamente insufficiente”. Le sue priorità in caso di elezione? “ Secondo me, bisogna avere maggiore attenzione per le cose spicciole. Innanzitutto, una maggiore cura delle infrastrutture, un occhio più attento al centro storico e allo sviluppo turistico, che potrebbe essere ottimizzato meglio se si creasse un gruppo di lavoro ad hoc”.
Carmine Stigliano, 44 anni, è il “candidato del centro storico”. Per lui Nova Siri è prima di tutto una passione. Così tanto che ne ha studiato la storia e ha pubblicato un libro, tra i più duttili e documentati sull’antica “Bollita”. Stigliano ha sempre vissuto la vita di paese in modo attivo e intenso. A tutti i livelli: nei bar, nelle piazze e nell’organizzazione delle feste religiose.
“Essere tra la gente e ascoltarla – spiega - è la mia idea di politica”. E cosa dice la gente? “Esprime rammarico e delusione per le tante false promesse ricevute”. Promesse di che tipo? “ Posti di lavoro, aiuti per la creazione di imprese, etc. Ecco, io sono contrario alla politica delle promesse, sono per la politica della concretezza”. E in concreto, allora, cosa c’è da fare per Nova Siri? “Non poche cose. Innanzitutto bisogna risolvere il problema del depuratore a Nova Siri scalo. E poi bisogna incrementare la pulizia delle pinete sul lungomare”. Per il centro storico, invece? “Qui proporrei subito di eliminare il depuratore che è sotto il paese, molto poco estetico, e magari ci farei una piazzetta. E realizzerei subito una struttura sportiva che ancora manca”. Infine la valorizzazione culturale: “La storia di Nova Siri va fatta conoscere. Si parla spesso di Sandoval de Castro, amante della poetessa Isabella Morra. Ma pochi sanno che Luigi Settembrini era di qui, che Giuseppe Mazzini si rifugiò a Nova Siri e che un grande artista del’500, artefice di numerose chiese della regione, si chiamava Nicola da Nova Siri”.
Una competizione leale? Tutti e due, curiosamente, rispondono allo stesso modo. “Sì”. E poi un sospiro: “Almeno fino ad ora”.
Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it
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