28 mar 2009

"Abbiamo obbedito al nostro Pastore"

Le comunità locali in preghiera dopo le critiche ai sacerdoti

NOVA SIRI – “Siamo in comunione con la Chiesa e abbiamo obbedito al nostro Pastore”. Con queste parole lapidarie padre Ricardo Gonzales ha chiuso ieri pomeriggio la giornata di preghiera e di adorazione del Santissimo che il vescovo, Francescantonio Nolè, aveva proposto ai fedeli di Nova Siri “come gesto di riparazione per il tanto male arrecato ai sacerdoti, ingiustamente accusati”.

E’ stata una giornata di silenzio, senza commenti superflui sulle vicende che hanno fatto tanto discutere nei giorni scorsi, in seguito ad alcuni giudizi sui sacerdoti locali e sullo stesso Nolè, pronunciati di recente nelle trasmissioni di un’emittente radiofonica locale. Silenzio e preghiera, che hanno unito nella comunione cristiana le due parrocchie di Nova Siri centro e Nova Siri scalo.

Il programma si è svolto come indicato dal vescovo: Santa Messa in mattinata, subito dopo esposizione del Santissimo (fino al tardo pomeriggio nel centro storico, fino al primo pomeriggio allo scalo per un funerale) poi conclusione con la via Crucis. Lo stesso vescovo non ha fatto mancare la sua presenza, giungendo nella Chiesa del centro storico in mattinata, dove si è incontrato in privato con padre Ricardo.

Il missionario, protagonista della vicenda, non ha fatto commenti sull’altare: “con il silenzio ho obbedito al mio vescovo”. Dopo la via Crucis ha raccontato al Quotidiano lo svolgimento della giornata: “Abbiamo fatto tutto secondo programma. L’affluenza di fedeli per l’adorazione, piuttosto scarsa in mattinata, è cresciuta nel corso del pomeriggio e ha raggiunto il massimo durante la via Crucis”.

Così le comunità hanno risposto alle polemiche dei giorni scorsi e a un volantino anonimo diffuso l’altro ieri per le strade del centro storico in vista della giornata di preghiera. Il testo è pieno di illazioni, di cui omettiamo di riportare il contenuto non solo perché fortemente offensivo nei confronti di alcuni sacerdoti, ma anche perché assolutamente privo di ogni argomentazione.

Quel che è evidente è l’intento pretestuoso del testo, che arriva a criticare anche aspetti del tutto insignificanti, come l’uso del termine “extracomunitario”, impiegato dal vescovo per indicare padre Riccardo nella lettera ai fedeli. Non è dato di sapere quale accezione offensiva si possa rinvenire in questo termine di uso comune per indicare persone con diversa cittadinanza. Così come non è dato di sapere chi siano i sedicenti “Cittadini di Nova Siri, Rotondella e Policoro” che firmano il documento, e tanto meno si capisce perché mai i cittadini di Rotondella e Policoro debbano interessarsi della vicenda.

Non possiamo dire come e quando finirà la storia, che questo volantino ha riportato al centro della discussione dopo qualche giorno di silenzio. Rimane, comunque, la testimonianza di obbedienza che le comunità locali hanno offerto ieri. L’obbedienza umile, del resto, è il valore più importante della Chiesa, molto più di un certo moralismo ammantato di buoni sentimenti e falso senso della giustizia.

Pino Suriano – www.ilquotidianodellabasilicata.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

IMPARA A SCRIVERE PRIMA DI DIGITARE

Pino Suriano ha detto...

E dove sarebbe l'errore?

Anonimo ha detto...

Non sarà forse nel giudizio, più che nella forma???

Pino Suriano ha detto...

Non sarà forse nel giudizio, più che nella forma??