28 dic 2008

La prima tesi di laurea su Gaetano Dimatteo



Lavoro sull'opera del pittore a Beni Culturali di Pisa




Il suo professore, a lezione, parlava sempre di Federico Fellini, Luchino Visconti e Vittorio De Sica. Parlava della loro rilevanza nella storia del cinema mondiale e di quanto fosse importante coglierne e valorizzarne la grandezza.
E allora Giovanni Desantis, studente di Rotondella iscritto alla Facoltà di Scienze dei Beni Culturali dell’Università di Pisa, ha pensato di approfondire. Si è ricordato che qualcuno, dalle sue parti, aveva partorito anni fa un’iniziativa davvero originale: intitolare la toponomastica di tutto il lungomare ai film di Federico Fellini. Dopo qualche minuto di ricerche su internet è capitato nel posto giusto: il sito del pittore e scenografo Gaetano Dimatteo, per due volte assessore alla cultura del comune di Nova Siri. Lì ha scoperto che quel “bizzarro” assessore non si era accostato al cinema solo per la toponomastica e che, anzi, quella era stata solo l’ultima tappa di un percorso ben più ampio. Sul sito, infatti, erano pubblicati i suoi straordinari studi pittorici sui volti di Luchino Visconti, e dalle note biografiche si apprendeva che aveva lavorato anche sulle figure di Anna Magnani, Pier Paolo Pasolini e tanti altri grandi del cinema.
Giusto il tempo di memorizzare qualche dato e l’indomani, al termine della lezione: “Professore, sono uno studente lucano, volevo dirle che dalle mie parti c’è qualcuno che potrebbe essere interessante rispetto ai temi che abbiamo trattato a lezione”. “Chi?” chiese il professore. “Gaetano Dimatteo, un artista che vive a Nova Siri”, disse il ragazzo, convinto di citare un nome ignoto al docente. Dovette stupirsi quando quest’ultimo, invece, con un cenno del capo diede ad intendere che non solo conosceva quel nome, ma ne stimava anche parecchio la produzione. “Che bello – esclamò - è un’occasione eccezionale, perché non farne un progetto di tesi?”
E’ nata lì, da quel brevissimo scambio di battute, l’idea della prima tesi sull’opera di Gaetano Dimatteo. Una ricerca che guarderà anzitutto alla sua capacità di rapportarsi alle glorie del cinema italiano, da pittore con i suoi bellissimi studi sui volti, da uomo politico con le sue iniziative di toponomastica.
Il docente che seguirà il lavoro, peraltro, non è certo “l’ultimo arrivato” nel settore. Si tratta di Pier Marco De Santi, dal 2005 Docente Ordinario di Storia e Critica del Cinema e di Museologia del Cinema e dello Spettacolo presso l'Università degli studi di Pisa. Suo principale ambito di ricerca è proprio il rapporto tra il cinema e le atri figurative. Di grande interesse, in particolare, i suoi studi sui disegni e bozzetti realizzati da Federico Fellini in preparazione dei film. Dal 1992 dirige la collana "ArteCinema" del Gruppo Editoriale Giunti, Firenze.
Neppure Giovanni Desantis sembra essere uno studente come tanti, che in genere vivono la tesi solo come una pratica da sbrigare al più presto e nulla più. Avrebbe potuto rinunciare e scegliere una via più semplice, quando seppe che il suo curriculum di studi (biblioteconomico-bibliografico) gli imponeva un lavoro di argomento diverso. E invece, dopo essersi informato sul regolamento della facoltà, si è ingegnato per una specifica richiesta al Consiglio di Corso di Laurea. La richiesta, perorata dalle valide ragioni dei suoi docenti, è stata accolta. E così, sbrigati gli ultimi esami, Giovanni potrà cominciare a lavorare su questo lavoro di esame (si chiama così, nella terminologia post-riforma, la tesi per le lauree triennali).
Non ha nascosto il compiacimento Gaetano Dimatteo: “E’ uno dei riconoscimenti più belli della mia vita artistica”. La tesi di Giovanni Desantis, imperniata sugli universi, non certo paralleli, di cinema e arte figurativa, andrà sicuramente ad approfondire i suoi studi sui volti di Luchino Visconti (nella foto), Maria Callas e Pier Paolo Pasolini. Il lavoro su quest’ultimo, portato in mostra a Berlino nel 2001, riscosse un particolare successo di critica. “Dimatteo – scrisse Flaminio Gualdoni sul Corriere della Sera del 5 febbraio 2001 – lavora in una sorta di jazz espressionista dai molteplici riferimenti culturali, ma insieme nudo, diretto, anche ruvido. Ci dice di stati d' animo (rabbia amore e dolore) così come la poesia di Pasolini”. “I miei non sono ritratti –chiarisce lui – ma studi sui personaggi, nel tentativo di rendere artisticamente le profondità del loro animo”.
Questa tesi, per Dimatteo, rappresenta lo straordinario punto d’arrivo di un’attività che lo ha visto spesso incompreso nella sua indole estroversa. E pensare che aveva dovuto sfidare lo scherno di chi accolse con sorrisi beffardi le targhette che indicavano sul lungomare via “La Voce della Luna” o via “Tre Passi nel Delirio”. Oggi quella scelta istrionica è oggetto di studio accademico: potenziale modello per mostrare agli studenti cosa significhi valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale della nazione. Un traguardo che interpella la genialità dell’artista, ma anche la sagacia dell’uomo politico. In fondo, per uno come Dimatteo, non sono mai state due cose separate!


3 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti gianni

Anonimo ha detto...

Già è vero complimenti vivissimi a questo giovane talentuoso rotondellese!

Anonimo ha detto...

Ciao Pino, il prof. De santi è rimasto contento dell'articolo. Grazie di nuovo ciao