16 nov 2008

"Non più vittime sull'asfalto"

Celebrazione a Rotondella per le vittime della strada


ROTONDELLA – Degli incidenti stradali si parla quando fanno notizia, quando le loro immagini accendono la curiosità e il sentimento di tanti lettori. Difficilmente, però, se ne parla quando si tratta di prevenirli ed educare a una nuova cultura della strada. Che è anche, e soprattutto, una viva e autentica “cultura della vita”.

Parte da qui la scelta di celebrare con una Santa Messa la Giornata mondiale delle vittime della strada, con un’iniziativa intitolata “Non più fiori sull’asfalto”. L’idea, lanciata dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada, muove dall’esigenza di richiamare il significato della vita, il suo valore di fondo, da difendere e tutelare in ogni circostanza.

Non è un caso che il vescovo Francescantonio Nolè abbia pubblicamente approvato il volantino di presentazione dell’evento, raccomandandolo a tutti i fedeli della diocesi. E non è un caso che il suo contenuto richiami con veemenza i valori fondanti dell’esperienza cristiana: “Non puoi chiamarti cristiano – recita il volantino – e restare indifferente di fronte ai sacrifici umani delle strade. Difendi la vita con la tua preghiera e la tua quotidiana testimonianza. Combatti contro l’egoismo e l’indifferenza che sono dentro di te, contro il desiderio di porre al primo posto il denaro, il successo, il consumo. Poni al primo posto il valore della vita e la ricerca della verità. Pensa che la vittima di domani potrebbe essere ciascuno di noi”.

La celebrazione è in programma domenica alle ore 11 presso la Chiesa Madre di Rotondella. A promuoverla è Domenico Carlomagno, responsabile della sezione provinciale dell’associazione. Colpito anni fa dalla tragedia stradale di suo figlio 18 enne, da allora non si dà pace per evitare, con generosità, che simili scaigure possano colpire gli altri.

Tragedie che non dipendono solamente dall’ imprudenza di chi guida. Secondo l’associazione, oltre alle tanto citate sostanze stupefacenti, ha un peso decisivo la negligenza di tante scelte politiche, non sempre attente alle esigenze di sicurezza della strada. E, tra le altre cose, anche un’atavica lentezza delle sentenze giudiziarie.

Sono solo alcune delle cause che lasciano sulla strada le circa 7 mila vittime di questa “guerra non dichiarata” che si combatte per le strade. La chiama così, sul suo sito web, l’Associazione Vittime della Strada, che richiama anche le cifre dei disabili gravi provocati dagli incidenti (circa 20 mila) e del milione di accessi annuali nei pronto soccorso di tutta Italia. Si tratta, secondo l’associazione, anche di un gravissimo danno socio-economico per lo stato, che con maggiori interventi strutturali e di sensibilizzazione, pur costosi, potrebbe ottenere importanti risparmi. Un discorso semplice ma incisivo: se spendessimo di più per evitare gli incidenti, risparmieremmo tanto sulle gravi spese che comportano.

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