11 set 2008

L'assedio dei roghi

Tra le fiamme contrada Foresta a Nova Siri e il letto del fiume Sinni

NOVA SIRI – Ancora tra le fiamme le campagne di Nova Siri. Sembrava esaurito l’incendio di contrada Foresta, divampato lunedì sera intorno alle 19 e domato in nottata dopo sette ore di lotta contro il fuoco. E invece, alle tredici di ieri, le fiamme hanno ripreso ad alzarsi a poche centinaia di metri da lì.
Subito sono tornati sul posto i Vigili del Fuoco di Policoro, la Guardia Forestale, il Pronto Intervento della Comunità Montana Basso Sinni, i Carabinieri e i Vigili Urbani di Nova Siri. In contemporanea, a pochi chilometri di distanza, un’altra nuvola di fumo si alzava sul letto del fiume Sinni in territorio di Rotondella. Alle 19 di ieri erano ancora in corso le operaz
Aggiungi immagineioni di spegnimento.
Stando a una stima approssimativa, sarebbero andati bruciati circa otto ettari di macchia mediterranea, stoppie e un vigneto, quasi lambita dalle fiamme una struttura agrituristica non ancora in funzione.
Una giornata nera, quella di ieri, per gli operatori impegnati nello spegnimento. Il cronista, giunto sul posto a Nova Siri, ha provato a scrutarne gli umori con qualche domanda informale. “Non sappiamo più come muoverci – ha detto un addetto del Pronto Intervento – qui brucia da tutte le parti, a San Mauro, a Tursi, a Rotondella”.
E un vigile del fuoco, interrogato sulle possibili cause, non risparmiava il suo giudizio “da esperto” sulla natura dolosa degli incendi. “E come potrebbero partire altrimenti? – ha detto sorridendo – “li accendono volontariamente e sanno anche quando farlo, sfruttando il forte vento”.
E’ bene ricordare che i territori di Nova Siri e Rotondella sono stati interessati da numerosi altri incendi nel corso dell’estate. A Nova Siri quasi sempre in contrada Salice, nei pressi del bosco, a Rotondella nelle campagne antistanti il centro abitato, addirittura sfiorato dalle fiamme nella notte dell’8 agosto. Questa volta, però, le fiamme si sono alzate in aree ancora “vergini” del territorio.
“Siamo venuti da queste parti almeno dieci volte – ha scherzato una sconsolata operatrice della Comunità Montana – forse sarebbe stato meglio rimanerci sempre a fare la guardia e bloccare il fuoco non appena veniva acceso”.
La battuta non è esagerata. A fine giugno (quando la Regione Basilicata approvava in via definitiva il suo piano antincendi!) da queste parti il fuoco si era già fatto vivo almeno in quattro occasioni. Gli operatori sarebbero dovuti intervenire molte altre volte, con cadenza di massimo dieci giorni. Speriamo che non debbano tornarci ancora. Anche se, con il caldo di questi giorni, nessuno è pronto a scommetterci.

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

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