9 ago 2008

Tonino Bianco: quando l'agricoltore entrò in politica

Si presenta a Rotondella un libro sul politico lucano scomparso nel 2000

ROTONDELLA – Il 6 aprile 2002 erano a Rotondella Egidio Mitidieri, Filippo Bubbico, Gabriele Di Mauro e tanti altri politici lucani. L’occasione fu la cerimonia di scoprimento di un busto bronzeo in onore di Tonino Bianco, sindaco di Rotondella dal 1970 al 1978, consigliere regionale dal 1985, vice presidente della giunta regionale e assessore alle attività produttive dal 1993 al 1995 nelle fila del Psi, prematuramente scomparso il 7 giugno 2000. Realizzato dal maestro Antonio Cortese su iniziativa del Consiglio Regionale della Basilicata, il busto fu esposto nella sala consiliare già intitolata a Tonino Bianco.
Quel giorno si parlò di lui a tutto tondo, della sua passione politica e della sua capacità di gestire i rapporti, delle sue idee di sviluppo e della sua instancabile voglia di fare. Tanti aspetti che avevano, forse, una matrice comune. Lo disse con chiarezza Egidio Mitidieri, allora presidente del consiglio regionale: “La sua provenienza dal mondo imprenditoriale ed agricolo, gli conferiva la tenacia e la voglia di perseguire obiettivi realistici e concreti per lui raggiungibili con il lavoro e l’impegno di tutti e con il rifiuto di accettare passivamente la ineluttabilità delle cose”.
Tonino Bianco, insomma, portava in politica la cultura dell’imprenditoria agricola di allora: la voglia di sudare, di attendere con pazienza il raccolto dopo aver seminato, di tornare a rimboccarsi le maniche quando tutto sembrava perso, di collaborare stringendo rapporti amichevoli e duraturi, proprio quelli della campagna.
Questa sera si torna a parlare di lui, in piazza Albisinni a Rotondella. L’occasione è la presentazione del libro “Tonino Bianco, un protagonista. Rotondella tra riscatto sociale e contrasti politici”, a cura dell’associazione culturale Khorakhanè, edito da Archivia e finanziato dal Cosvel, Programma Leader+ Basso Sinni e Metapontino.
Un libro che non è un’agiografia politica, né il racconto nostalgico “dell’amico che non c’è più”. Il testo di Giuseppe Digiamma ha tutti i crismi dell’excursus storico, in cui l’uomo Tonino Bianco è il centro e, talvolta, il contorno di uno sfondo più ampio. Perché gli anni di Tonino Bianco, per Rotondella e il metapontino, furono anni decisivi: gli anni del Cnen-Enea, dello sviluppo agricolo e delle tanti aspirazioni mai realizzate. Le aspirazioni di un mondo agricolo che guardava a prospettive di internazionalizzazione del mercato, di una Basilicata che sperava di entrare nei grandi circuiti, che cominciava a sentirsi quella sorta di laboratorio all’avanguardia che forse non è mai stata.
Il libro integra le vicende politiche con i contributi di Antonio Pastore, Carmen Arena e Pino Suriano, sulla realtà locale degli anni ’70, dai fatti del Cnen-Enea alle trasformazioni dell’agricoltura del metapontino. Particolarmente interessante, inoltre, è l’introduzione dell’editore Battista D’Alessandro sul retaggio storico della campagna locale.
Ricalcheranno questi aspetti, nell’incontro di questa sera, tanti protagonisti di quegli anni, “amici e nemici” politici di Tonino Bianco. Dopo i saluti del sindaco Vito Agresti e del presidente del Cosvel Vincenzo Santagata, introdurrà i lavori Giuseppe Digiamma, curatore del libro e presidente dell’associazione culturale Khorakhanè. A seguire gli attesi interventi di Rocco Collarino, già consigliere regionale; Peppino Morano, già consigliere provinciale; Giuseppe Lapolla, già sindaco di Rotondella; Gaetano Persiani, già sindaco di Rotondella; Walter Lobreglio, presidente associazione Pio Latorre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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