“Prima e durante il triduo pasquale – dice una sua parrocchiana – ha confessato instancabilmente i fedeli per ore ed ore”. Come se avesse vent’anni. E invece sono ottanta, dal 15 marzo scorso, le primavere di don Michele Cirigliano, parroco di Nova Siri Scalo. Tenacia e dedizione, in effetti, sono doti che neppure i più critici potranno disconoscergli. Doti che lo hanno sempre contraddistinto nei suoi cinquanta anni di sacerdozio, celebrati pubblicamente nel luglio 2007. Nel luglio 2008, invece, saranno cinquanta i suoi anni di presenza a Nova Siri, realtà con cui ha letteralmente “impastato” l’esistenza.
Questa sera la comunità parrocchiale lo festeggia presso lo Sporting Club Il Cigno, in una serata con buffet e animazione. Un’iniziativa che non nasce dalla sua volontà “celebrativa”, ma dal basso, dalla volontà dei fedeli di stringersi attorno a questo “compagno di viaggio”.
Dalla solida formazione deriva l’ampia preparazione filosofica e teologica mostrata nelle prediche, sempre ben affiancata, però, da una straordinaria capacità comunicativa: quella rara abilità nell’esprimere, con parole semplici, concetti mai banali. I suoi sforzi più recenti, inoltre, sono legati al progetto di realizzare una nuova Chiesa (troppo piccola quella attuale per il numero crescente dei fedeli) e un centro giovanile a Nova Siri Scalo. Chi scrive lo ricorda anche particolarmente vicino alle sofferenze degli anziani, ospite puntuale dell’ex casa di riposo “Spes et Bonum” di Rotondella. Guai, però, a dirgli che si tratta di doti e meriti personali. “E’ solo nella fede – dice spesso dall’altare - che si esaltano pienamente l’intelligenza e l’energia umana”.
Del resto, ha passato tutta la vita ad onorare un “Signore” che ha riconosciuto più grande, più forte, più buono e intelligente di sé. Si chiama umiltà: l’esatto contrario di quell’orgoglio personale che qualcuno gli contesta.
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata
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