4 nov 2007

Nova Siri: mensa scolastica nella bufera

Servizio partito ma si annunciano ricorsi per l'appalto

NOVA SIRI – A Nova Siri il servizio di mensa scolastica è partito regolarmente. Ma c’è un punto interrogativo. Ad essere in discussione, in questo caso, è la procedura di aggiudicazione. Una delle due società che hanno preso parte al bando, infatti, è stata esclusa in sede di gara per la mancata produzione di un certificato. E adesso preannuncia azioni legali che potrebbero avere ripercussioni. Questi i fatti. A Nova Siri il pubblico incanto è previsto per il 18 settembre scorso. Un bando ben dettagliato, con importanti riferimenti alla vicinanza dei centri di cottura e alla somministrazione di prodotti biologici. All’appuntamento si presentano i rappresentanti di due società del settore, entrambe di fuori regione ma con centri di cottura a Nova Siri (società esclusa) e Policoro (società aggiudicatrice).
In sede di esame della documentazione, però, uno dei rappresentanti interviene evidenziando la mancata produzione, da parte della società concorrente, di una certificazione ai sensi della legge 68/99 per i diversamente abili. Il comune allora sospende la gara e in seguito delibera l’esclusione della società per la mancata produzione del certificato. Il servizio viene così aggiudicato a prescindere dal contenuto delle offerte e la mensa prende il via nei tempi previsti.
E’ da quel punto, però, che si susseguono le obiezioni della società esclusa, protocollate per giorni presso gli uffici comunali. La prima riguarda il fatto che, all’interno del bando, non era esplicitamente indicata la richiesta di quel certificato. La seconda sottolinea che la società non sarebbe soggetta agli obblighi richiesti dalla suddetta legge 68/99 ai sensi dell’art. 17 della stessa (il certificato comprovante ciò sarebbe stato protocollato al comune lo stesso 18 settembre alle ore 16). La terza, invece, evidenzia che il comune avrebbe potuto permettere una successiva integrazione dei documenti richiesti ai sensi del decreto legislativo 163/2006 art. 46. A tutto questo, infine, si aggiungono obiezioni sulla delega del rappresentante della società aggiudicatrice (proprio colui che avrebbe fatto mettere a verbale la “dichiarazione decisiva”) di cui “non si sarebbe verificato il titolo di partecipazione all’apertura delle buste”.
Di parere opposto è Domenico Mauro, Responsabile del settore Socio-Culturale a cui il servizio fa riferimento. A suo parere ogni delega dei rappresentanti sarebbe stata regolarmente verificata. Sempre secondo lui, inoltre, “il certificato incriminato”, pur non essendo esplicitamente indicato nel bando, era implicitamente richiesto con tale dicitura: “per quanto non previsto nel presente bando si fa esplicito rinvio al capitolato d’appalto e alla relativa normativa in vigore”. Non rilevante e comunque non vincolante, a suo parere, l’obiezione secondo cui il comune avrebbe potuto richiedere l’integrazione dei documenti mancanti.
Insomma, ognuna delle parti in causa rimane ferma e certa nelle sue posizioni. La partita, perciò, è tutt’altro che chiusa. Staremo a vedere.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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