Grande successo per il primo evento dell’associazione Magna Grecia Lucana
VALSINNI – Circa cento persone che ascoltano poesia non si vedono tutti i giorni, quasi mai in terra lucana. Una scommessa culturale poco redditizia – dicono i più – incapace di attrarre il grande pubblico. Ma qualcuno ci ha provato e, a conti fatti, ha vinto la sua scommessa.
Perché, a passare l’altro ieri per il ristorante Il Maniero di Valsinni, dove si è tenuta la cerimonia di premiazione del concorso di poesia in lingua italiana Isabella Morra, sembrava di trovarsi in un’altra dimensione.
Un’atmosfera surreale fatta di paesaggi stupendi (monte Coppolo e fiume Sinni), canto poetico, musica e tanto buon cibo, gustato dai poeti in concorso prima della cerimonia.
Perché poesia, come nella migliore tradizione greca, è anche banchetto. Ma qui il banchetto non è quello di intellettuali e cerchie ristrette di Alceo e Simonide. Qui è aperto, tutti possono parteciparvi, tutti con la stessa dignità. Capita così di vedere autori di fama come Cesira Ambrosio e Antonio Valicenti chiacchierare con gusto e senza imbarazzo con colleghi meno noti.
Capita questo e tanto altro. Capita, ultimamente, dovunque metta piede l’associazione torinese Magna Grecia Lucana, la cui orma, nei prossimi giorni di agosto, arriverà almeno in altri quattro comuni della regione con altrettanti eventi.
Perché il sodalizio di Maria Celano non è fatto solo di poesia. Lo ha dimostrato, l’altro ieri, l’organizzazione di una estemporanea di decoupage vinta da Francesca Briamonte davanti a Mariarosa Cranco. Accanto ai loro manufatti, inoltre, erano in mostra quelli in pietra dell’artista locale Mimmo Rago.
Presenti, come ospiti d’onore, il poeta dialettale Antonio Valicenti (che ha recitato il suo ultimo e delicato canto su Isabella Morra), la poetessa campana Cesira Ambrosio (applaudittissima e commovente la sua declamazione di “Nostalgia”), il cantautore Antonio Labate, la creatrice di profumi Carmelina Guastamacchia Novembre, il sindaco di Valsinni Gennaro Olivieri, lo scrittore Aldo Zaccone, il presidente dell’associazione Il Cenacolo del Sarto Pinuccio Petruzzi.
Al tavolo dei giurati, insieme alla madrina Maria Celano, c’erano Anna Maria Basso (presidente di giuria); Maria Cera (Università di Verona) Pino Suriano (insegnante e giornalista) e Michele Santoro (presidente dell’associazione Presenza Lucana di Taranto).
A trionfare, nelle diverse sezioni del concorso, sono stati Titina Vernile con la poesia a tema libero “Luce nel buio”; Donato Muscillo con la silloge “Versi a quattro mani”; Amalia Anna Maria Marmo, con il libro edito “Vento del sud”; Valerio Cascino con il libro inedito “Rondini”; Rosario Castronuovo con la poesia sulla poetessa di Favale “Isabella”.
Questo l’intero elenco dei premiati. Sezione A, poesia a tema libero: quarto premio Francesco Gallicchio (splendida la sua declamazione); terzo Maria Logrippo; secondo Valerio Cascini; primo Titina Vernile. Sezione B silloge: settimo premio Titina Vernile, sesto Pasquale Castaldi, quinto Maria Grazia Giovanna D’Onofrio e Valerio Cascino ex aequo, quarto Antonio Bicchieri, terzo Palma Troiano, secondo Maria Antonella D’Agostino, primo Donato Muscillo. Sezione C, Libero edito: terzo premio Maria Antonella D’Agostino, secondo Giovanni Dilena, primo Amalia Anna Maria Marmo. Sezione D, Donna Isabella e Valsinni: terzo premio Romano Fabio Corizzo, secondo Rosa Dimichino, primo Rosario Castronuovo.
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata
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