10 set 2012

Caspr, l'avventuriero che si fermò a Matera

La vicenda di un giovane filmaker che ha viaggiato il mondo per finire in Basilicata
Il lettore pensi a un avventuriero, di quelli sempre in moto, sempre alla ricerca. Di quelli che vagano di fiore in fiore, senza posarsi mai. Niente è più improbabile che possano trovare un approdo, un posto che sappia catturarli e tenerli con sé. Eppure qualche volta accade.
In questa vicenda l’avventuriero si chiama Caspar Diederik, il “porto” che lo ha rapito si chiama Matera. Per meglio raccontare questa “storia d’amore” (in qualche modo lo è) bisogna tornare indietro di qualche anno. Ad Haarlem, fiorente cittadina dell’Olanda. Qui Caspar è un giovane in carriera, tutti i giorni in giacca e cravatta. A capo di un’intera unità aziendale con duecento lavoratori alle proprie dipendenze, con una Laurea in Scienze Sociali e un Master in Management e Comunicazione alle spalle. La vita sembrerebbe sistemata.
Eppure è in questo momento che compare in lui una voglia, un’ansia che lo spinge altrove. O meglio, ri-compare, perché non lo aveva mai lasciato. L’aveva sentita anche a diciannove anni, quando, appena concluso il College, noleggiò un pulmino con gli amici e si mise a girare in lungo e in largo Australia e Nuova Zelanda. Una follia di qualche mese. Poi però ci fu il ritorno per proseguire gli studi e la carriera. Ma proprio allora, quando tutto sembrava definitivo, è arrivato lo strappo. “Quella vita non mi ispirava più”.
Il ragazzo di Haarlem ha preso lo zaino e si è rimesso in viaggio per il mondo. Uno strappo che ricorda quello leggendario di Alexander Supertramp, il giovane statunitense morto in Canada negli anni ’90 per sfidare la natura, dopo aver rifiutato gli agi e le sicurezze dell’American Dream.
Caspar non è finito in Canada a sfidare la natura, ma in tutto il mondo per scrutarla, amarla, fotografarla e raccontarla per immagini. Dopo l’Australia e la Nuova Zelanda, è andato anche in Sud America e in Africa. Non per qualche giorno da turista, ma per mesi, con la voglia di vedere, conoscere e convivere con le popolazioni di quelle terre. Una traiettoria lunga e complessa, che alla fine lo ha portato in un posto strano, meno conosciuto degli altri, eppure, dice lui, per certi versi più bello. Quel posto è la Basilicata.
Come è accaduto? In modo causale. Casper, infatti, da qualche tempo aveva trasformato la sua passione in mestiere. Il suo amore per i luoghi e le sensazioni suscitate in lui erano diventate un vero e proprio progetto imprenditoriale. Si chiamava (e si chiama ancora ancora) StoryTravelers, l’idea di un gruppo di giovani che producono filmati sui luoghi visitati in viaggio, con l’intento di trasferirne le emozioni agli spettatori. E’ nata da qui la circostanza che lo ha portato a Matera. “Un giorno, girando sul web, ho inserito i miei dati su un database di giovani imprenditori per uno scambio internazionale di esperienze (giovani imprenditori "Erasmus"). Dopo qualche tempo Paolo Montemurro, di Quality Program, ha proposto un contatto con una imprenditrice di Matera, Mikaela Bandini. Io avevo già formulato un progetto di storytelling sul territorio italiano e così ho provato a svilupparlo con lei. Questo mi ha permesso di viaggiare in tutta Italia per raccontare le mie esperienze secondo questa nuova formula”.
La ricetta è risultata vincente.  Se n’è accorta anche l’Apt Basilicata (Azienda di Promozione Turistica regionale), che su questa linea ha realizzato uno degli spot promozionali del turismo lucano, il Diario Digitale (www.youtu.be/Um2-hqeEELQ). E’ Caspar, inoltre, il creatore dell’ultimo spot proposto dalla Regione Basilicata, andato in onda anche su reti nazionali. Il modo di raccontare è semplice ma non banale. Caspar guarda i luoghi, li vive e poi li racchiude in poche e velocissime immagini che scorrono. La velocità, del resto, è un aspetto essenziale del suo stile: si sposa, infatti, con la forza dell’emozione e la sua capacità di trasferirsi allo spettatore, di fargli desiderare un luogo.
La conferma del fatto che Caspar e l’Apt Basilicata avessero visto giusto è arrivata qualche mese fa. Gli esperti di turismo della Regione Friuli, infatti, si sono imbattuti nel video lucano e nel giro di poco hanno deciso di riproporre l’idea per il loro territorio. Ne è venuto fuori il progetto “Cantforget” (www.cantforget.it). Da cosa nasce cosa, insomma. E chissà cosa potrà ancora accadere.
Per apprezzare Caspar (e invidiare il suo modo di vedere le cose, il suo “demone”) bastano pochi minuti di conversazione. E’ bello sentirgli dire “Ma davvero tutti, tutti i vostri paesi sono belli, bellissimi. E’ possibile che tu non te ne accorga?”. Poi, dopo ostinata insistenza,  si convince a citare alcune preferenze. “Le spiagge nascoste di Acquafredda, il paesaggio lunare dei calanchi e la magia di Craco, infine il volo da Castelmezzano a Pietrapertosa”.
A parte Matera, naturalmente. E’ la città in cui ha scelto di vivere, nel cuore dei Sassi, assieme alla sua “musa”, la bella modella di Laterza Marianna Casarola. In terra lucana, infatti, Caspar ha trovato anche l’amore. Un motivo in più affinché il viaggiatore possa fermarsi per sempre?  Non si sa mai. C’è una versione del mito di Ulisse, differente da quella “ufficiale” dell’Odissea, che non si conclude con la riconquista di Itaca e della moglie Penelope, ma ritrae l’eroe greco, dopo il ritorno a casa, di nuovo con un remo in spalla. Pronto, nonostante tutto, a ripartire ancora. Perché un viaggiatore non smette mai di essere tale.
Pubblicato sull'inserto Q del Quotidiano della Basilicata del 9 settembre 2012
Pino Suriano

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