22 ago 2009

La festa più bella per Mario Rapanaro

Una serata in ricordo dell'ideatrice dell'evento per i 18enni, scomparsa quest'anno

ROTONDELLA – Anche negli ultimi giorni di malattia non parlava che del 18 agosto. Non smetteva di dare raccomandazioni sull’organizzazione di quella che era ormai diventata la “sua” festa, Buon Compleanno 18enne. Anche se lei, questo aggettivo possessivo, non lo avrebbe mai accettato. Si è data ai bisogni degli altri Maria Rapanaro, fino alla fine, senza mai considerare “proprietà privata” nulla di ciò che ha fatto, dalle attività dell’associazione donatori Advos-Fidas a quella dell’associazione di accoglienza “Rotondella per Chernobyl”, per citarne solo alcune.

E la festa si è svolta, gradevole e partecipata come sempre era stata, sin da quando Maria l’aveva esportata a Rotondella, personalizzandola come solo lei sapeva fare. Ma non poteva essere come gli altri anni. Troppo pesante la sua assenza, eppure ugualmente viva, al contempo, la sua presenza, palpabile in ogni istante della serata.

Ogni attimo della festa l’ha riportata alla memoria. Prima la Santa Messa, celebrata in suo ricordo da don Angelo Appella, il parroco di Grassano, come lei, che l’aveva ritrovata e seguita negli ultimi giorni di malattia all’ospedale Gemelli di Roma.

Poi la sua immagine e le sue parole rivissute con la proiezione di alcuni video delle passate edizioni della festa (quella di quest’anno era la IX), la toccante testimonianza, sotto forma di lettera aperta, di alcuni suoi ex alunni, i ricordi del sindaco Vincenzo Francomano, dell’assessore comunale alla cultura Maria Cuccarese, dell’ex presidente regionale Advos Antonio Bronzino, che ha annunciato l’intitolazione a Maria della sezione rotondellese dell’Advos Fidas. E poi quello, bello e grato, della figlia Rosanna.

Un momento di particolare commozione si è avuto, infine, con l’esibizione di Antonio Labate, il cantautore che a lei ha dedicato la sua ultima canzone, “Canto per Maria Rapanaro”. “Maria Rapanaro – recita il ritornello della canzone – una donna eccezionale e un cuore grande per amare”. Parole semplici e sintetiche, che vanno al cuore della sua impagabile generosità, dimostrata a più livelli, e sempre sostenuta da una creatività e una vivezza culturale che è merce rara di questi tempi. Né si può tacere la sua grande fede religiosa, sempre vissuta come sequela alla Chiesa cattolica, senza la quale non avrebbe “potuto fare – sono sue parole – quello che ha fatto”.

Poi c’è stata la vera e propria festa dei 18enni, con musica e dolci finali, che Maria metteva in piedi da otto anni per sensibilizzare i neo maggiorenni al significato della donazione. Un grande merito, per la serata dell’altro ieri, va all’associazione Only Top Dance di Maria Morano, che ha contribuito a tener viva, con l’organizzazione dell’evento, una memoria che non merita di soccombere. Maria Rapanaro, di sicuro, sarà grata a tutti, come lo fu quando, negli ultimi mesi di vita, beneficiò di una trasfusione di sangue nella quale rivedeva “tutte le gocce dei suoi amici donatori”.


Pino Suriano - pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata del 20 agosto 2009