ROTONDELLA
– Nel comunicato diffuso domenica dai consiglieri comunali Udc, Tina Bianco e
Rudy Marranchelli, si parla di Vito Agresti ma non del Pd. Al candidato civico si risponde con forza dopo
gli attacchi diretti ai due consiglieri nell’incontro di presentazione della
sua lista, tra cui il tentativo di “accollare la sua assenza di attività di
opposizione” proprio all’Udc. Agresti infatti aveva attaccato con vigore chi,
eletto con la sua lista civica, aveva poi formato un gruppo autonomo in
Consiglio (nella fattispecie proprio i due consiglieri del partito di Casini,
ndr.).
Bianco e
Marranchelli considerano le parole di Agresti un atto di chiusura. “Nonostante
numerosi tentativi di dialogo tra i due raggruppamenti di minoranza, Agresti ha
sempre optato per la chiusura alla disponibilità e alla collaborazione”. Un
giudizio forte arriva anche sugli spunti programmatici enunciati dal candidato,
che sarebbero veri e propri “copia-incolla” di vecchi programmi elettorali. “L’Udc-
si legge - ha oggettive difficoltà ad aderire a una lista guidata da chi
propone giovani volti, ma vecchie idee”.
Ma il
punto più stridente, dopo le parole forti di Agresti, arriva sulla questione
“imprenditori”, destinata a diventare un punto caldo della prossima campagna
elettorale, dopo essere stata al centro di forti polemiche già nel mandato amministrativo
in corso. Sotto accusa, come è noto, era finito il “doppio” ruolo di
amministratore e imprenditore dell’Assessore al Bilancio Franco Tarantino, a
suo tempo attaccato dall’Udc e difeso dal Pd.
Di certo
sono legate anche a queste vicende le parole forti che Vito Agresti ha voluto pronunciare
nei giorni scorsi sull’argomento, dicendo di volersi “tenere alla larga dagli
imprenditori” e ipotizzando di voler fare “bandi di gara anche per lavori da 10
mila euro”. Dall’Udc una posizione diversa: “Da uomini liberi, senza interessi,
si prendono le distanze da chi punta il dito contro imprese e imprenditori,
vero volano economico e occupazionale di una comunità. Nel rispetto dei
regolamenti, dei codici, della legge, seguendo i principi della legalità, della
trasparenza e della rotazione, le imprese del territorio (turistiche, agricole,
edili, commerciali, di ristorazione), vanno tutelate e agevolate tutte, in un
contesto economico globale già non facile di suo”.
Poi, in
chiusura di nota, l’appello: “L’Udc apre a alle forze politiche, sociali e
moderate, al fine di partecipare alla costituzione di una lista di idee e di
uomini, che punti con estrema determinazione all’interesse dell’intera
collettività”.
E qui si
apre il campo alla domanda spontanea: quella sul Pd a guida Mario Cucari. L’ex
sindaco, fresco vincitore delle Primarie interne, aveva detto di voler aprire proprio
alle “forze di centro”. E infatti le delegazioni dei due partiti, nei giorni
scorsi, si sono incontrate. Nulla di definitivo, per ora, ma il silenzio di
Bianco e Marranchelli sul Pd lascia intendere che su questo campo non tutte le
porte sono chiuse. Un eventuale accordo sarebbe la ciliegina sulla torta per il
progetto a trazione centrista di Mario Cucari.
L’eventualità
dell’accordo, del resto, sarebbe decisiva per tutto lo scenario elettorale. Un
tale accorso, se fosse raggiunto, renderebbe probabile una corsa a due, Cucari
contro Agresti, rendendo più difficile la strada per altre ipotsi. Se non ci
fosse, al contrario, sarebbe aperta, se non spianata, la strada per una terza
lista alla quale già nei giorni scorsi si stava lavorando e che potrebbe vedere
proprio nell’Udc un perno essenziale.
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata
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