La Scintilla: Non faremo una lista,
ma nessuno pensi di tirarci per la giacca
NOVA SIRI – “Io li mando tutti a quel paese e voto la
Scintilla”. Quarant’anni, disoccupato, parecchio arrabbiato. Avrebbe deciso per
chi votare alle prossime comunali se non ci fosse un “piccolo” problema.
Ovvero: la Scintilla non è un partito ma un’associazione e come tale “non si
candida”.
Sembrerà strano per un’associazione nata proprio da una
tornata elettorale (le Politiche di febbraio e il loro sorprendente risultato)
e che pareva fatta apposta per l’obiettivo. Pareva, ma non lo era. “Siamo nati
dalle elezioni, ma non per le elezioni”. Adesso, però, tanti li tirano per la
giacca. Fa gola, sotto elezioni, il consenso unitario di cento ragazzi
tesserati, attivi, operativi e già piuttosto concreti. “Cento tessere senza
alcuna campagna di tesseramento. I ragazzi, e non solo, chiedono di essere del
gruppo spontaneamente”.
A febbraio nacquero dapprima nell’anonimato, con volantini
attaccati ai muri di notte e diffusi sul web. A un certo punto, poi, hanno tolto
la maschera e hanno deciso di farsi vedere e far nascere una cosa seria. Prima
un incontro informativo sulle trivelle, poi una giornata di raccolta, un
giornalino e tanto altro. Informano e si informano, senza schemi di partito.
Insomma, concretezza operativa. “Bottom up” dicono loro, “dal basso verso
l’alto”.
Ora hanno una sede, quella della cooperativa Aerrem. “Come
facevamo a non aprire le porte a un’esperienza così bella?” dicono Salvatore
Scarpato e Ruggiero Turci di Aerrem, quasi commossi dalla vitalità e
dall’entusiasmo dei ragazzi. “Ragazzi al lavoro fino alle tre di notte non si
vedono da tutte le parti”.
Incontriamo lì alcuni di loro per una “chiacchierata corale”
ad ampio raggio. Ci sono il Presidente
Francesco Cospito, 23 anni; il vice, Roberto Natale, 22; il Segretario,
Federico Divincenzo, 24. Arrivano poi Giovanni Conte, 26 e Nicola Truncellito,
36. Sono “nati” il giorno in cui Beppe Grillo ha scosso l’Italia con il voto
delle politiche. “Il Movimento” dicono loro, senza aggiungere aggettivi.
Sembrerebbe un segno di vicinanza ma non lo è.
Vi piace il Movimento
di Grillo?
“Sì e no”.
Sì o no?
“Più no che sì. Ci piace il risveglio che ha portato, non il
leaderismo in cui si è ingabbiato. Doveva servire per abbattere i verticismi e
invece ha finito per esaltarli”.
E la politica locale,
vi piace?
“Se ci sentissimo appagati non saremmo nati. Veniamo da un
sistema clientelare che ha portato vantaggi a pochi”.
Clientelare lo scrivo
davvero?
“Lo scriva lo scriva. Ci sono esigenze che non si riescono a
guardare. Viviamo in un paese con circa 30 bar per 6 mila abitanti, ma mancano
una biblioteca attrezzata, un campetto da calcio ben tenuto, uno spazio in cui
potersi esprimere e tanto altro. La politica locale non ha mai pensato a spazi
veri di discussione. E spesso non discute”.
In che senso?
Si pensi alla vicenda della nuova Chiesa da realizzare su
suolo pubblico. Non sarebbe stato più giusto allargare il discorso e creare un
team di ingegneri e architetti? E invece hanno preparato un piatto pronto,
decidendo in pochi ciò che avremmo dovuto decidere in tanti.
Voi che ne pensate?
Be’, di certo non siamo tra quelli che vogliono due chiese
in una piazza. Forse si potrebbe pensare a una delocalizzazione in un punto più
funzionale rispetto a quello dell’attuale Chiesa.
Altri giovani come
voi sono in campo: l’associazione Futura, per esempio.
Li abbiamo incontrati e non possiamo dirne male. Futura,
però, nasce da un contesto diverso, non tanto in termini di contenuti quanto di
metodi. Loro hanno un approccio mirato alla politica e nascono per le elezioni.
Di comune, però, c'è l'esigenza di farsi spazio.
Andiamo al punto: la
fate una lista per i tanti che vorrebbero dire un “vaffa” non grillinoattraverso
la Scintilla?
No, non lo faremo. Non faremo l’errore di frammentare il contesto
elettorale del territorio con un a”testimonianza” improduttiva
E allora si entra in
uno dei due gruppi forti del territorio (quelli che fanno capo a Cosimo
Latronico e Carlo Chiurazzi, ndr.)?
Neppure. Non ci vedrete mai come stampella per altri
interessi o partiti…
Insomma rimanete
fuori?
Ne stiamo discutendo. Certo se ci fosse una civica civica.
Con persone capaci, oneste e senza interessi…
Una civica civica?
Sì, perché di civiche che non erano vere civiche, qui a Nova
Siri, se ne sono viste tante.
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata
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