ROTONDELLA
– Primarie chiuse, solo per gli iscritti, quasi in silenzio, ma comunque
Primarie. A conferma di quanto anticipato dal Quotidiano nelle scorse
settimane, arrivano a Rotondella le Primarie del Pd. E’ la prima volta per le
Comunali del centro jonico. In campo ci sono i due leader del partito: l’ex
sindaco Mario Cucari e l’attuale primo cittadino Vincenzo Francomano.
A
scegliere il candidato sindaco del partito, però, non sarà tutta la
popolazione, né i simpatizzanti, ma esclusivamente i 46 iscritti alla sezione
locale. Si vince a maggioranza, anche con un solo voto in più. L’appuntamento è
per il pomeriggio di domenica 9 marzo. Per quella data è indetta un’assemblea
di sezione: i candidati spiegheranno le proprie ragioni, poi si voterà.
Come
si è arrivati a questo? Non per una volontà unanime, a quanto pare. Forse non
se l’aspettava il sindaco Francomano, uscente, giovane, con un mandato
amministrativo mai messo pubblicamente in discussione dagli organismi del
partito e con due incarichi, vice presidenza dell’Anci e presidenza dell’Area
Programma, che avevano contribuito a valorizzarne il profilo. Candidatura
scontata? Le cose sono andate diversamente. Francomano ha dovuto prendere atto
della nascita, in seno alla sezione, di un comitato “pro-Primarie” e ha accettato
la sfida.
Su
queste colonne si era scritto che per un’eventuale sfida aperta alla
cittadinanza sarebbe parso favorito quest'ultimo (sulla base dei risultati di
precedenti Primarie), ma la formula chiusa delle “Primarie in sezione” rimette
tutto in gioco e non lascia spazio a pronostici facili. Sarà una vera e propria
caccia all’ultimo voto, in particolare quello degli “indecisi”: gli iscritti
meno direttamente legati alle due aree da cui provengono i candidati, vicini
rispettivamente a Carlo Chiurazzi (Cucari) e Filippo Bubbico (Francomano).
Gli
iscritti, con il loro voto, saranno chiamati, tra le altre cose, a giudicare la
positività dell’ultimo mandato amministrativo. Poi, per il dopo Primarie, c’è
già un accordo di sostegno al vincitore da parte dello sconfitto. Insomma, da
lunedì si viaggia compatti.
La
scelta di queste “Primarie a metà” lascerà spazio alle critiche degli
avversari: troppo facile chiamarle “Primarie farsa”, per un partito che per le
Politiche è riuscito a coinvolgere centinaia di concittadini e che ora, per il
voto che più sta a cuore, ha scelto di chiudersi ai suoi 46 iscritti. La
scelta, però, avrà forse l’effetto di evitare uno scontro pubblico troppo
lacerante. E forse, date le difficili premesse, traghetterà il partito alla
prova elettorale nel miglior modo possibile. O, se si preferisce, nel “meno
peggiore”.
Pino Suriano - scritto per Il QUotidiano della Basilicata
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