3 mar 2009

Latronico lancia la sfida al Pd

Un pezzo di società civile scende in campo con il sindaco Santarcangelo

NOVA SIRI – La scelta del momento non è sembrata frutto del caso: quindici giorni dopo il lancio dei candidati alle Primarie del Pd, una settimana prima delle consultazioni per la scelta del candidato sindaco avversario. Nel bel mezzo, insomma, di un evento (le Primarie del Pd) che rischiava di monopolizzare l’attenzione elettorale su un’unica parte politica. Davvero troppo per non provare a “spezzare il ritmo” e rilanciare alla comunità la possibilità di un’alternativa. “Un’alternativa nella continuità”, come l’ha definita uno degli intervenuti all’incontro pubblico organizzato ieri sera presso l’Hotel Imperiale dall’attuale gruppo di maggioranza “Impegno Popolare”.
Accanto alla volontà di dare un segnale, c’era senz’altro anche quella di tastare il polso a una comunità che si confronta, per la prima volta, con un fenomeno come le Primarie, piuttosto anomalo nei piccoli comuni.
E la risposta è sembrata positiva, almeno a giudicare dal pienone che ha gremito la sala convegni dell’hotel Imperiale. E’ stato un momento di incontro originale, quello pensato dal senatore del Pdl Cosimo Latronico e dal sindaco Giuseppe Santarcangelo, gli unici due al tavolo dei relatori.
La più prevedibile relazione sul “già fatto” e sui programmi per il futuro (agilmente richiamati nell’introduzione del sindaco e poi descritti analiticamente in un fascicolo fornito ai partecipanti) ha fatto spazio a una serie di testimonianza provenienti, per così dire, “dal basso”. Non hanno preso la parola i più attesi assessori della giunta, ma persone impegnate su più fronti nella società civile. Volti nuovi che hanno testimoniato il proprio impegno e la collaborazione proficua con l’attuale amministrazione. “Perché vogliamo valorizzare quello che già c’è” ha detto il sindaco introducendo i loro interventi.
Ha parlato per prima la signora Stefanizzi, responsabile dell’associazione Il Gabbiano, impegnata con i portatori di disabilità: “L’amministrazione ci è sempre stata vicina”. Poi Cosimo Pancaro, uno dei giovani che avevano inviato alla stampa un documento per essere più considerati sulla scena politica: “Vogliamo muoverci nel solco del buon lavoro già fatto. Ma questa volta vogliamo essere protagonisti, non semplici comprimari”. A seguire Domenica Stigliano, esempio della “gioventù che sa inventarsi un lavoro”. E infatti lei, con un paio di amiche, ha messo su una cooperativa e valorizzato a livello turistico una struttura storica come l’ostello del centro storico. Nelle sue parole qualche accento politico sul “governo che ignora la Basilicata, e i suoi amministratori che letteralmente la maltrattano” e un richiamo al “turismo responsabile”.
E dopo la gioventù modello che “inventa il lavoro”, interviene anche chi il lavoro l’ha perso. E’ il caso di Pasquale Andriulli, 43 anni, finito in mezzo alla strada dopo 22 anni di lavoro. E poi a ritmo veloce gli interventi di Giovanni Demarco, sui problemi della comunità centro storico, e i professionisti Giuseppe Darmento e Antonio Stigliano, che hanno rilanciato l’importanza di uno sguardo al futuro che guardi alle vocazioni della realtà territoriale.
Persone con un minimo comune multiplo: quasi tutti giovani, quasi tutti senza esperienza diretta nella politica. Potenziali volti nuovi che potrebbero rispondere alle istanze di rinnovamento lanciate dal Pd.
Ha valorizzato i loro interventi la conclusione, applauditissima, del senatore Latronico. “ Una vera amministrazione guarda al futuro senza false utopie, valorizzando quello che c’è. Noi apriamo porte e finestre perché non abbiamo territori da difendere”. Poi la stoccata alle Primarie del Pd: “Noi non facciamo la mascherata di Sanremo, facendo sfilare i candidati come vallette. Siamo a Nova Siri, non in America. E vogliamo costruire con la gente nel solco della collaborazione, senza ricorrere a false e ipocrite competizioni”.
I presenti e gli assenti? Non c’era, o non è stato visto dallo scrivente, il leader di “Insieme per Nova Siri” Michele Laddomata. C’era, invece, Giovanni Orioli, presidente della locale Coldiretti, una realtà forte e potenzialmente foriera di consensi. C’erano i simpatizzanti della sinistra che avevano sposato, cinque anni fa, l’impegno civico. E c’erano, la cosa non è irrilevante, anche tanti giovani. A Nova Siri la partita è entrata nel vivo.

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