NOVA SIRI – Sulla costa ci sono ancora i “turisti di settembre”. Non sono ancora tanti, ma la loro presenza è già una traccia importante, un viatico per quella che potrebbe diventare la carta vincente del turismo jonico. La parola chiave è “destagionalizzare”.
Per l’operatore turistico Franco Garofalo, presidente dell'associazione Lucania Turismo doc, non è più solo una parola. Lui ha pensato di trasformarla in un obiettivo aziendale di primo piano per la sua società, mettendo in piedi un pacchetto di proposte escursionistiche intitolato “Welcome Lucania”.
E ha creato un mix di offerta che piace e stupisce molto più di quanto si possa pensare.
L'idea nasce da una constatazione quasi elementare. I villaggi turistici della costa jonica si riempiono ogni anno, ma solo nelle settimane “calde” dell’estate. Finito il mare, finisce il turismo.
Una dinamica incontrastabile? “Lo sarebbe – spiega Garofalo - se il nostro territorio non avesse altro da offrire”. Le risorse, infatti, non mancano, dai Sassi di Matera ai tanti bellissimi borghi dell'interno come la Rabatana, o un “gioiellino” dell'architettura religiosa come il santuario di Anglona. Tante bellezze (“ed è questo il bello!”) a pochi chilometri dal mare.
Quali migliori condizioni, allora, per sfruttare il potenziale di ricettività e servizi dei villaggi del litorale e ospitare anche un turismo non balneare, così da allungare i profitti del settore anche fino all’autunno inoltrato? “Non solo – aggiunge Garofalo – noi abbiamo il potenziale per attrarre turismo già dal mese di aprile, con ricadute importantissime su tutto il territorio”.
Solo un’idea? Non proprio. Perché, come detto, i primi passi sono già stati fatti. E sembrano incoraggianti.
Siamo andati a verificarlo al Bravo Club, villaggio turistico a Marina di Nova Siri. Ci attende lì un’allegra compagnia di signori, quasi tutti sopra i 60. Sono piemontesi di Alba, provincia di Cuneo, pensionati Fnp Cisl.
Dal loro viso emerge un misto di soddisfazione e stanchezza. E’ comprensibile. Hanno girato la Lucania in lungo e in largo, e non si sono fatti mancare una “capatina” in Puglia, a Martina Franca e Alberobello, e in Calabria, a Rocca Imperiale.
Tre regioni in meno di una settimana, sempre con rientro serale a Nova Siri. “E’ proprio questa la cosa straordinaria – spiega il capogruppo Alda Donadio – noi abbiamo girato tutto in breve tempo e a costi irrisori”.
A colpire la signora Alda, in modo particolare, è stato il paesaggio dei "calanchi".
Giovanni Oppo e Mario Dibaudo, due “buone forchette”, si sono leccati i baffi per le tante pietanze tipiche gustate.
La signora Maria Culasso, invece, è rimasta folgorata da Matera. “Mi è piaciuto tutto, ma un posto come Matera, secondo me, non esiste da nessuna altra parte del mondo”.
Per Cecilia Quaglia la vera scoperta è stata la bellezza del paesaggio. E poi una risorsa che tanti lucani forse non riconoscono, il Museo della Siritide della Policoro.
Per Annamaria D’Alema la Lucania è un luogo speciale. Era nato qui, nel 1887, suo padre. “Non ci ero mai venute. Mio padre mi parlava sempre della civiltà contadina e dei rapporti genuini tra la gente, ma la bellezza di queste terre mi ha davvero stravolta”.
Qualche neo? Alda, il capogruppo, non ha dubbi: “Si vede subito che non c’è molta coscienza del potenziale turistico. Un esempio? Ho girato dieci tabacchi e non ho trovato neppure una cartolina. Ditemi voi…”
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata
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