1 giu 2009

ELezioni comunali Rotondella: il punto

Si sfidano ancora Agresti e Francomano, come nel 2004
ROTONDELLA – A Rotondella “nulla di nuovo sotto il sole”. Verrebbe da dire così, se ci si limitasse a leggere i nomi dei candidati sindaci per le prossime comunali : Vito Agresti e Vincenzo Francomano, gli stessi che si sfidarono nel 2004, con vittoria elettorale del primo.
Di acqua sotto i ponti, però, ne è passata parecchia in questi cinque anni, portando con sé una serie di cambiamenti rilevanti. Il primo, di non poco conto, riguarda i simboli. Nel 2004 Agresti scendeva in campo con una civica trasversale, una delle tante che conquistarono il metapontino sull’onda emotiva delle protesta delle scorie e con l’appoggio di forze dell’estrema sinistra. Solo pochi, e senza successo, si azzardarono a pretendere allora per la lista un simbolo politico di centrodestra. Ma questa volta il Pdl ha insistito di più, fino a minacciare una candidatura alternativa, quella di Giuseppe Lippo. E così Agresti ha dovuto accettare di scendere in campo con il simbolo del partito del premier, che è affiancato, nel logo della lista Coalizione per Rotondella, a quello del suo gruppo civico. Il contesto elettorale, perciò, si presenta più chiaramente bipolare e caratterizzato dai partiti. A eliminare l’equivoco c’è un altro cambiamento: è il passaggio “a sinistra” dell’ala storica di Rifondazione Comunista, che nel 2004 aveva appoggiato la causa di Vito Agresti e che ora rientra nella lista “Centrosinistra a Rotondella” di Francomano.
E se il “bipolarismo” non si nota troppo nei nomi dei candidati a sindaco (paradossalmente entrambi di provenienza diessina), si nota di più nei due vice, già designati dalle coalizioni in caso di vittoria. Quello del centrosinistra è Walter Lobreglio, di estrazione comunista; quello del centrodestra è Giuseppe Lippo, ex presidente del circolo locale di An.
D’altra parte, però, si potrebbe anche dire che “qualcosa doveva cambiare perché nulla cambiasse”. Il riferimento è alle due forze politiche che più delle altre hanno animato i balletti delle alleanze pre-elettorali delle scorse settimane: il Comitato per la Ripartenza Rotondellese e i Popolari Uniti. I due gruppi hanno discusso a lungo con entrambi gli schieramenti. Ma poi hanno scelto. E alla fine, guarda caso, entrambi hanno mantenuto le posizioni di cinque anni fa: i principali animatori del Comitato, tra cui il consigliere Annunziata Bianco, nel 2004 erano già vicini ad Agresti; mentre Pino Comparato, rappresentante della sezione locale dei Popolari Uniti, era allora segretario della Margherita.
In conclusione, Agresti, che non ha ancora una tessera di partito, sarà sostenuto dal Pdl, dal suo gruppo civico e dal Comitato per la Ripartenza (poi confluito nel Pdl). Francomano, candidato del Pd, sarà invece appoggiato da Rc e Popolari Uniti.
Fino agli ultimi giorni, infine, c’è stato il rischio di una sorpresa. Sarebbe potuta arrivare da Antonio Dimatteo, ex assessore ai Lavori Pubblici poi rimosso dall’incarico, che aveva cominciato ad aggregare gente per un ipotetico terzo polo, alternativo ai due schieramenti, sotto il simbolo dell’Idv. Alla fine non ce l’ha fatta ed è rimasto fuori dai giochi, così come altri cinque membri dell’uscente amministrazione Agresti.

In merito all'articolo pubblicato sabato 30 sulla competizione elettorale in corso a Rotondella, il vice sindaco Gianluca Palazzo precisa di non aver mai preso parte all'aggregazione messa in piedi dall'ex assessore Antonio Dimatteo nel tentativo di dare vita a un eventuale terzo polo.Tanto si sarebbe potuto intendere dal passaggio conclusivo del suddetto articolo, in cui si diceva che l'assessore DImatteo sarebbe "fuori dai giochi insieme ad altri cinque assessori della giunta Agresti". "Nonostante le diverse, molteplici ed insistenti pressioni, giunte da più parti - ha chiarito Palazzo - ho deciso in manieraautonoma e libera di non candidarsi, in quanto non ho condiviso l'impostazione poltica ed il metodo di concertazione".


Accogliamo volentieri la precisazione del vice sindaco Palazzo, specifricando che la frase conclusiva associava Dimatteo agli ex assessori rispetto "all'essere rimasti fuori dai giochi" e non rispetto alla condivisione del progetto di aggregazione messo in piedi dallo stesso, al quale, come già abbiamo scritto più volte, avevano aderito l'assessore Cosimo Fortunato e il presidente del consiglio Vincenzo Varasano.

Pino Suriano - il Quotidiano della Basilicata

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