ROTONDELLA – Silenzio. E’ la parola che viene in mente a
Francesco Dilorenzo, ex assessore Comunale, quando pensa alla politica nel suo
paese. Il silenzio, a suo parere, avrebbe contraddistinto tutti gli attori,
maggioranza e opposizione, forze sociali e circoli ricreativi”.
Cinque anni sono passati e le elezioni si avvicinano. Ma
nessuno, a quanto pare, ha parlato di politica. “La realtà – spiega Dilorenzo -
è che siamo in presenza di una amministrazione ordinaria, istituzionale nella
forma e nel contenuto, e palesemente di parte su alcune decisioni”. Ma se Roma piange, Cartagine non ride: “Dall’altra
parte c’è stata un’opposizione mediocre che non ha saputo svolgere pienamente il
ruolo di controllo e stimolo assegnatogli”.
Fin qui il mutismo, per lui inspiegabile, dell’opposizione.
Più facilmente spiegabile, per motivi di interesse, il silenzio dell’amministrazione,
che invece doveva essere proprio quella della trasparenza e della democrazia
partecipata (parole, in effetti, spesso ascoltate nel corso dell’ultima
campagna elettorale,). “Mai vista una attività amministrativa cosi chiusa nel
dialogare e ascoltare le istanze della popolazione”.
Soprattutto sul tema più caldo: Sogin. “Cosi come è stato
egregiamente spiegato dall’ex segretario del Pd Mario Cucari (che voci di paese
vorrebbero abbastanza critico con la sua attuale amministrazione e attivo per
ritornare in pista) non un solo incontro pubblico è stato tenuto sulla
questione Sogin, né tantomeno sull’utilizzo dei già citati fondi di
compensazione. Eppure il sindaco, il vice e altri assessori spesso si recano a
Roma per incontrare i vertici Sogin, ma si guardano bene dal rendere pubblico
anche solo l’oggetto di tali incontri”.
E anche sul piano più strettamente politico il silenzio
l’avrebbe fatta da padrone: “Nessun dibattito è venuto fuori né sulla
programmazione condivisa con la cittadinanza, né sulle dimissioni di
consiglieri e assessori, quelle del segretario del Pd Mario Cucari, le prese di
distanze del partito di Sel dal suo unico eletto e vicesindaco Walter
Lobreglio”.
E poi, non meno grave: “l’assenza assoluta, fisica oltre che
di contributo, di alcuni consiglieri”. Cosa ha qualificato l’azione
amministrativa? Il bilancio di Dilorenzo è spietato. “E’ stata
l’amministrazione degli affidamenti diretti di lavori pubblici o più in generale
di incarichi”.
Compensazione ambientale? “A riguardo - continua l’ex assessore - nulla è dato
sapere su quale sia l’importo incamerato sino ad oggi, come sono stati
utilizzati, se per spese correnti o di investimento, per utilità pubblica o
solo per mera utilità politica. I due bandi realizzati con quei fondi per il
recupero o acquisto prima casa sono stati farraginosi: tra genesi e attuazione
non semplificata, hanno visto molti rinunciare e molti altri permanere in
graduatoria ma senza speranza. Evidentemente l’assenza di posizioni critiche
e propositive ha fatto sì che il silenzio cadesse anche su temi quali lo sviluppo
del mare, quello di Rotondella 2, l’integrazione sociale tra il centro
collinare e il resto del territorio, la viabilità, l’integrazione degli
stranieri, che oggi rappresentano un fetta importante della società
rotondellese. A meno di sei mesi da
nuove elezioni, vi è il tempo necessario per rompere questa cappa che ammorba
le menti, per costruire un dibattito su temi di interesse pubblico che possano
essere una piattaforma programmatica per chi le volesse condividerle, recepire
e magari, seriamente, metterle in campo nella prossima campagna elettorale”.
Insomma, Dilorenzo è disponibile. Non ha detto con chi starà. Sembra chiaro,
però, almeno con chi non vorrà stare.
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata
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