Sogin è cambiata. Da qualche settimana facce nuove sono salite ai vertici. L’intento è quello di dare una marcia in più all’attività di dismissione degli impianti nucleari. Senza commettere, naturalmente, gli errori del passato. Primo tra tutti la scarsa comunicazione con il territorio: una disattenzione che è costata sfiducia da parte di associazioni e enti (tra cui il comune di Rotondella), fino al culmine dell’episodio di contaminazione di una fossa radioattiva (circa un anno fa), quando gli allarmismi vinsero su ogni intento di chiarezza e una fase di controllo passò per “incidente radioattivo”.
Ma ora c’è la promessa di un nuovo corso. Un nuovo corso che ieri pomeriggio aveva il volto giovane di Gabriele Mazzoletti, nuovo Responsabile Comunicazione di Sogin Spa. E’ al lavoro da meno di un mese, ma si è già rimboccato le maniche. E’ stato lui a decidere di incontrare “informalmente” i rappresentanti delle associazioni ambientaliste del territorio. Al suo fianco c’erano Giuseppe Bolla (Capoprogetto Sogin per gli impianti di Trisaia, Casaccia e Saluggia) e Tommaso Candelieri (Responsabile dell’Area Disattivazione Trisaia). Sono intervenute attivamente, tra le associazioni invitate, soltanto
Lo stesso Mazzoletti ha aperto l’incontro, promettendo presenza e comunicazione costante sul territorio. In particolare a Rotondella, dove, con cadenza semestrale, Sogin incontrerà la comunità in consiglio comunale. Sono quasi le stesse promesse che fece, nel settembre 2005, il suo predecessore Ugo Spezia. Quelle promesse non ebbero alcun seguito, ma Mazzoletti ha chiarito che con la nuova gestione le differenze si vedranno.
Poi sono intervenute le associazioni. Prima Scanziamo le Scorie, con Antonello Bonfantino. Toni cordiali e una richiesta chiara: regionalizzare la questione, senza relegarla a un ambito locale che le sta stretto. E poi una domanda: cose pensa Sogin delle barre di Elk River di proprietà Usa?
E’ una delle domande (come quella sul sito unico) a cui Sogin non può rispondere, perché si tratta di questioni che non competono a una società aziendale ma alla politica e alla diplomazia. E così la risposta, giustamente, è stata la stessa di due anni fa. “Stiamo predisponendo dei contenitori in sicurezza per il trasporto delle barre (cosiddetti cask). Ma a decidere dove e quando saranno trasferite non saremo certo noi”. Infine è intervenuto Felice Santarcangelo, rappresentante della Ola Ambientalista Lucana. Tanti i dubbi sollevati: dalla scarsa concretezza operativa di Sogin (“quattro anni senza fare nulla di concreto”); alla effettiva qualificazione del personale (“lavori delicati svolti da personale precario”); fino alla possibilità di una nuova ricerca sul nucleare, a cui si sarebbe ricondotta, di recente, anche l’attività dell’Enea.
I tre rappresentanti si sono alternati nelle risposte. Sulla concretezza operativa ha risposto Bolla: “Sogin ha lavorato tantissimo in questi quattro anni. I risultati non sono del tutto visibili perché abbiamo operato essenzialmente sul piano della progettazione e delle autorizzazioni, ma presto
Sul personale ha chiarito Mazzoletti: “Sogin ha tutto l’interesse a qualificare il suo personale” – ha spiegato – anche perché non possiamo permetterci di perdere competenze sul nucleare mentre gli altri paesi di danno da fare”.
Su un’ipotetica ricerca nucleare, da riproporre in collaborazione tra Enea e Sogin, ha tagliato corto Candelieri: “Tutto questo non è assolutamente previsto nel centro della Trisaia. Da noi non si lavora per il nucleare del futuro, ma solo per eliminare quello del passato”.
L’incontro si è concluso in una sala deserta, alla presenza di pochissimi rappresentanti. Ed è sorto un dubbio. Ora che Sogin si dice disposta a comunicare, ci sarà un reale interesse del territorio? In effetti, in un simile incontro con le associazioni, svoltosi due anni fa, c’era un clima ben diverso. Scanzano, in effetti, era molto più vicina! Forse il tempo porta via certe paure. E anche una certa unità. I rapporti tra le associazioni presenti, infatti, non sembravano dei migliori.
24 nov 2007
Sogin: c'è un nuovo piano della comunicazione
Politica: Marranchelli lascia An per il partito di Berlusconi
ROTONDELLA – Non tutta An, nonostante le dichiarazioni di Gianfranco Fini, volta le spalle al partito nascente di Silvio Berlusconi. E mentre i vertici si oppongono, una parte della base comincia ad aderire. I primi segni si vedono già a livello locale, in particolare a Rotondella, dove quattro tesserati si sono autosospesi dal circolo di An “per l’incapacità del partito di captare il valore dell’iniziativa di Berlusconi”. La notizia è che tra i quattro compare anche Rudy Marranchelli, consigliere comunale e assessore alla Comunità Montana Basso Sinni.
A perdere un pezzo importante è pure il movimento Azione Giovani, di cui tutti e quattro avevano fatto parte attivamente. Ma la dipartita dei quattro (tra loro anche Nicola Comparato, Domenico Lippo e Antonio Celano) modifica soprattutto il potenziale della sezione locale, anticipando uno scenario che potrebbe prendere piede anche altrove, con un indebolimento sostanziale dei vari partiti del centrodestra, poi costretti ad aderire giocoforza al progetto dell’ex premier. E’ la scommessa di Berlusconi, ma è anche la scommessa di Marranchelli, sicuro di “incontrare presto, sul proprio sentiero, gli amici di An”. Insomma, una partenza in volata per arrivare primi a un approdo obbligato per tutti.
“Ci sospendiamo in attesa della costituzione di un movimento politico – hanno scritto i quattro nella lettera di autosospensione – che, nascendo dalla gente (ultimamente trascurata dai dirigenti di An impegnati in liti interne) ha tutte le caratteristiche per raccogliere la maggioranza assoluta dell’elettorato di centrodestra. Da tempo si attendeva la nascita del “Partito Unico delle Libertà”, e oggi che i tempi sembrano maturi non possiamo certo rispondere con iniziative quali la contestazione di Assisi a Fabrizio Cicchito. Senza dimenticare le belle esperienze del nostro passato politico in An e Ag – hanno concluso – abbiamo deciso di continuare il nostro percorso con lo sguardo rivolto verso il futuro”.
Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata
15 nov 2007
Ponte Sinni: l'assessore provinciale Dalessandro risponde al comune

Ponte Sinni: è comune contro provincia
Che Rotondella non volesse “buttare” un finanziamento di 7 milioni per un ponte poco trafficato era noto da tempo. Che gli amministratori fossero contrari all’iniziativa è noto solo da poche settimane. Perché questo documento, senz’altro utile, arriva forse troppo tardi, a soli due mesi dalla data di scadenza della cantierizzazione dell’intervento (31 dicembre 2007). Lo ha riconosciuto, nella seduta del consiglio, anche il capogruppo di opposizione Vincenzo Francomano.
Questa la cronistoria dei fatti, che lasciano intravedere scenari inesplorati. Per la viabilità extraurbana di Rotondella erano previsti (dopo varie modifiche) 7.100.000 euro nell’ambito del piano provinciale per la viabilità. Si trattava di riconsolidare il ponte traversa Sinni e spendere le restanti somme per interventi di miglioramento della viabilità, che rendessero meno lunghe e pericolose le tante curve ai piedi Rotondella. Insomma, l’intervento era stato subito accolto come il primo grande passo per l’uscita dall’isolamento del territorio.
A quel punto si attendeva soltanto che la provincia presentasse il progetto. E invece (era il 4 aprile 2007) il sindaco venne convocato in regione per una comunicazione. Questo il messaggio: il finanziamento era ridotto a 6 milioni, perché la restante somma era stata assegnata solo per un errore di trascrizione o di calcolo. Pertanto, nessun intervento contro l’isolamento era possibile, ma solo la ricostruzione del ponte Sinni, un’opera colossale per cui bastavano a stento i 6 milioni adesso a disposizione.
Da quel giorno cominciava il silenzio delle istituzioni, di provincia e comune, di maggioranza e di opposizione. Tutto taciuto fino a che sul Quotidiano, in data 27 agosto 2007, non compariva la notizia di una conferenza di servizi in provincia per discutere il tutto. E diventava pubblica, per la prima volta, la notizia della riduzione del finanziamento. Della questione si è riparlato a fine settembre, in consiglio comunale e su richiesta dell’opposizione. Il comune comunicava allora alla provincia le sue perplessità e solo pochi giorni dopo (siamo al 16 ottobre 2007) la provincia deliberava l’approvazione del progetto.
Rotondella allora si sollevava: cinque associazioni scrivevano alle istituzioni per opporsi a questo intervento contrastante con le direttive di sviluppo del territorio. A quel punto maggioranza e opposizione prendevano quell’iniziativa comune che avrebbe portato al documento sottoscritto l’altro ieri. E così arriviamo ad oggi.
Ora la palla passa alla provincia di Matera. Come reagirà alla ferrea opposizione di un comune a cui sta per “regalare” un’opera inutile e non desiderata? Quella di Rotondella, infatti, è da ieri un’opposizione più decisa: “Non ci hanno interessati neppure per i sopralluoghi presso il ponte” ha detto il sindaco in consiglio. Insomma, l’immagine che emerge è quella di una provincia che sta “facendo da sé”.
E sullo sfondo compare un altro elemento, ventilato in consiglio dall’assessore Antonio Pastore sulla base di un dato che fa riflettere. Il progetto approvato dalla provincia il 16 ottobre, infatti, prevede un importo di 1.350.000 euro solo per le spese di progettazione e studio geologico, che saranno affidati a tecnici dello stesso ente. Insomma, sulla questione non mancherebbero interessi di un certo rilievo, che diminuirebbero notevolmente se si modificasse l’intervento. “Naturalmente – ha chiarito Pastore – questa per ora è solo un’ipotesi”. A questo punto, perciò, ai rotondellesi non resta che sperare in un ripensamento della provincia. Se così non fosse, Rotondella avrà perso il suo ultimo treno per lo sviluppo. E avremo un ponte Sinni modernissimo ma poco trafficato, fermo lì, a ricordarci come mai il sud è rimasto fermo e “Cristo si è fermato indietro a Eboli”.
7 nov 2007
Piano di comunicazione Sogin: le promesse non mantenute

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata
4 nov 2007
Rotondella - Valsinni 0-0
A.D.P. ROTONDELLA:
Salerno G., Mele, Salerno A., Acciardi, Rubolino, Suriano, Santarcangelo L. (
Allenatore Martino
F. VALSINNI:
Truncellito, Corizzo, Natale, Ciancio (
Allenatore Modarelli
Arbitro Capolupo - Sezione di Matera
ROTONDELLA – A piangere è soprattutto la squadra di casa. Perché al Valsinni, con pochi punti in classifica e lontano dal proprio terreno di gioco, il pari va più che bene. Non così per il Rotondella, che non supera il suo nuovo “complesso del terreno di casa”, dove non vince dall’inizio del campionato. E pensare che il comunale di rione Mortella era diventato, negli anni scorsi, una sorta di fortezza anche per le squadre di alta classifica. Ora la magia sembra svanita. Scarsa fiducia? Scarse motivazioni? Chissà! Quel che è certo è che la squadra di mister Martino non batte neppure un avversario del tutto alla portata. Anzi, ad andare più vicino al gol è proprio il Valsinni, che al
Nova Siri: mensa scolastica nella bufera
NOVA SIRI – A Nova Siri il servizio di mensa scolastica è partito regolarmente. Ma c’è un punto interrogativo. Ad essere in discussione, in questo caso, è la procedura di aggiudicazione. Una delle due società che hanno preso parte al bando, infatti, è stata esclusa in sede di gara per la mancata produzione di un certificato. E adesso preannuncia azioni legali che potrebbero avere ripercussioni. Questi i fatti. A Nova Siri il pubblico incanto è previsto per il 18 settembre scorso. Un bando ben dettagliato, con importanti riferimenti alla vicinanza dei centri di cottura e alla somministrazione di prodotti biologici. All’appuntamento si presentano i rappresentanti di due società del settore, entrambe di fuori regione ma con centri di cottura a Nova Siri (società esclusa) e Policoro (società aggiudicatrice).
In sede di esame della documentazione, però, uno dei rappresentanti interviene evidenziando la mancata produzione, da parte della società concorrente, di una certificazione ai sensi della legge 68/99 per i diversamente abili. Il comune allora sospende la gara e in seguito delibera l’esclusione della società per la mancata produzione del certificato. Il servizio viene così aggiudicato a prescindere dal contenuto delle offerte e la mensa prende il via nei tempi previsti.
E’ da quel punto, però, che si susseguono le obiezioni della società esclusa, protocollate per giorni presso gli uffici comunali. La prima riguarda il fatto che, all’interno del bando, non era esplicitamente indicata la richiesta di quel certificato. La seconda sottolinea che la società non sarebbe soggetta agli obblighi richiesti dalla suddetta legge 68/99 ai sensi dell’art. 17 della stessa (il certificato comprovante ciò sarebbe stato protocollato al comune lo stesso 18 settembre alle ore 16). La terza, invece, evidenzia che il comune avrebbe potuto permettere una successiva integrazione dei documenti richiesti ai sensi del decreto legislativo 163/2006 art.
Di parere opposto è Domenico Mauro, Responsabile del settore Socio-Culturale a cui il servizio fa riferimento. A suo parere ogni delega dei rappresentanti sarebbe stata regolarmente verificata. Sempre secondo lui, inoltre, “il certificato incriminato”, pur non essendo esplicitamente indicato nel bando, era implicitamente richiesto con tale dicitura: “per quanto non previsto nel presente bando si fa esplicito rinvio al capitolato d’appalto e alla relativa normativa in vigore”. Non rilevante e comunque non vincolante, a suo parere, l’obiezione secondo cui il comune avrebbe potuto richiedere l’integrazione dei documenti mancanti.
Insomma, ognuna delle parti in causa rimane ferma e certa nelle sue posizioni. La partita, perciò, è tutt’altro che chiusa. Staremo a vedere.
3 nov 2007
1 nov 2007
Cinque associazioni: colleghiamo Rotondella alla 106
Khorakanè, Community, Pio Latorre, Arci e Prociv-Arci contro il progetto attuale
ROTONDELLA – Contro il rifacimento del ponte Sinni scendono in campo le associazioni. Anche la società civile, dunque, si ribella a una scelta politica che era apparsa a molti miope e sconsiderata: spendere sei milioni di euro (destinati a Rotondella dal piano provinciale per la viabilità) solo per il rifacimento del ponte “Traversa Sinni”, che collega il territorio con la ss. 653 “Sinnica”. L’iniziativa fa seguito a un articolo del Quotidiano, che in data 27 agosto già richiamava l’attenzione sulla palese anomalia. Per la stessa ragione, nei giorni scorsi, si son
o riuniti i rappresentanti di alcune associazioni del territorio e insieme hanno sottoscritto un duro documento indirizzato al Prefetto, al sindaco e alle autorità politiche regionali e provinciali. Cofirmatari della missiva sono l’Associazione culturale Khorakanè, Associazione Community (Laboratorio di Cultura Politica), Circolo Pio Latorre, Arci “
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata
Rotondella: studenti cercasi
A colloquoio con il dirigente Maria Vizziello
ROTONDELLA - Maria Vizziello affronta a Rotondella la sua prima esperienza da dirigente scolastico. E non è certo la “missione” più facile che potesse capitarle, perchè sono molteplici ed eterogenei i problemi che attanagliano da anni questa particolare realtà scolastica. Si va da un bassissimo tasso di natalità fino a problemi di strutture, logistica e viabilità, passando per alcune incomprensioni che, a sentire i più critici, avrebbero urtato non poco il clima collegiale degli ultimi anni. Ma il vero problema è che a Rotondella i bambini non nascono quasi più, e molti di quelli che risiedono nel suo vasto territorio (in particolare le aree rurali) preferiscono frequentare le scuole di Nova Siri e Policoro, più vicine e meglio collegate.
Poi c’è Rotondella due, “una realtà asfittica” secondo
Il dirigente non ha ricette pronte, ma ha subito scandito con chiarezza i nodi problematici e le strategie di intervento. Il tutto sotto l’egida di un concetto-chiave: qualità dell’offerta formativa. E’ da questo obiettivo, declinabile in tutte le salse (didattica, strutture, trasporti, tecnologie) che dovrebbe partire il rilancio della realtà scolastica, anche in termini di competizione. “Perché il mio primo obiettivo – spiega
Rotondella due. “Qui la scuola - spiega
Ma tutto ciò non basta a far dimenticare alcuni gravi problemi strutturali. Qui le aule non mancano (anche perchè a mancare sono gli alunni), ma tra quelle disponibili nessuna è attrezzata per l’attività sportiva. Si sopperisce, allora, con gli spazi esterni, che oltre a essere inadeguati sono anche poco sicuri. “Così come è poco sicura – aggiunge il dirigente – la piccola recinzione in legno che separa l’edificio scolastico da una strada ad alta velocità, sulla quale bisognerà intervenire immediatamente con una barriera più solida”.
Resta un ultimo problema: le difficoltà di gestione di un contesto tanto piccolo, in cui sovente sono venute alla luce difficoltà nei rapporti tra i collaboratori. E qui
Felicia Cavallo: l'arte dell'ansia umana
I volti "tristemente dolci" di un'opera istintiva
SANT’ARCANGELO - Felicia Cavallo non aveva compiuto ancora dieci anni quando cominciò a dipingere i primi volti. Una passione fervida la sua, ma tenuta nel segreto per anni. Quei disegni non voleva mostrarli neppure alla sua insegnante. E quando questo accadde, quasi per caso, l’esito fu imprevisto: si scoprì che quella ragazzina aveva talento! Nacque così l’idea di frequentare l’istituto d’arte a Salerno, decisivo per la sua formazione. Poi una vita tra i banchi di scuola, dove ha insegnato per 35 anni disegno e storia dell’arte. E ora, a soli due mesi dalla pensione, ha coronato il suo sogno: aprire una galleria d’arte. Ci stava pensando sin dagli anni ’90, e per il progetto aveva sempre avuto in mente un locale di ampie dimensioni, suddiviso in due grandi stanzoni, perché all’interno aveva immaginato anche un laboratorio per la formazione e la produzione artistica. E così è stato.
Dallo scorso agosto, infatti, è stato inaugurato l’amplissimo locale di sua proprietà adibito a galleria. Alla presentazione, presieduta da Maria Celano (presidente dell’associazione Magna Grecia Lucana) accorsero numerosi cittadini e autorità del posto.
La sua è una vera e propria “casa dell’arte”, che lì trova spazio in ogni forma e angolatura. E come poteva essere altrimenti tra le mura di un’artista così eclettica, che negli anni ha sperimentato ogni forma di rappresentazione: china (la sua preferita), acrilici, lavori in bassorilievo, sbalzo in rame e numerose altre tecniche miste? Il suo studio è uno spettacolo di colori e stile. Felicia Cavallo è una che dipinge tanto e senza pause (circa mille i suoi lavori). Osservando le opere ci racconta di come la sua arte sorga da istinti e stati d’animo alterni. Da lei non ci si attenda il disegno preparatorio, perché ogni suo quadro è un flusso spontaneo di emozioni. Potremmo definirlo, forse, il frutto maturo di quello che lei chiamava un tempo “nervosismo ispiratore”. Ama Van Gogh e Picasso, ma il critico Appella l’ha accostata all’espressionismo tedesco. Il primo impatto sui volti richiama Modigliani. Ma a guardar bene emergono differenze notevoli. Insomma, ogni tentativo di inquadrarla si rivela subito sfuggente. Le sue opere e la sua galleria sono un po’ come lei: eleganti, gentili e “tristemente dolci”. Un luogo prezioso dell’arte lucana è nato a Santarcangelo. Lunga vita!!!