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ROTONDELLA – Si è aperta senza i grandi nomi la festa “Metapontino Tricolore”, iniziativa itinerante di Azione Giovani, vivaio politico di Alleanza Nazionale. Trattenuti dalla crisi di Matera il sindaco Buccico e il consigliere regionale Dilorenzo, bloccato da problemi familiari Paolo Di Caro, vice presidente nazionale di Ag. Le “assenze di lusso”, però, non hanno sminuito l’interesse per la manifestazione, che rilancia i giovani di An come presenza costruttiva sul territorio.
Quella di Rotondella, peraltro, è solo la prima tappa di un tour che ha toccato anche Tursi e che si concluderà con l’intervento finale dell’ex ministro Gianni Alemanno, in programma questa sera a Montalbano Jonico.
“Non è certo casuale – ha spiegato Gabriele Propati, vice presidente provinciale di Ag – la scelta del metapontino per lanciare il movimento. Qui la destra è particolarmente viva, come dimostrano la vittoria di Matera, il plebiscito al comune di Pisticci, la riconferma di Venezia a Montescaglioso, la presenza a Montalbano e nelle coalizioni civiche di altri comuni. Se otteniamo questi risultati – ha concluso – significa che sappiamo essere attenti ai problemi reali”.
L’evento, strutturato in tre tappe con eventi musicali e dibattiti tematici, ha messo a tema a Rotondella la questione delle politiche giovanili. Sul tavolo i problemi già noti: emigrazione intellettuale, emigrazione sanitaria e precariato. Sul banco degli imputati, come prevedibile, il governo De Filippo e il suo “tanto decantato” Patto con i Giovani.
“Non è servito praticamente a nulla – ha attaccato Leonardo Giordano, sindaco di Montalbano Jonico – anche perché sul piano sono state stanziate poche risorse, come hanno dimostrato i Piccoli Sussidi. Bisognerebbe puntare su interventi strutturali, valorizzando le risorse già presenti e puntando con decisione su università e formazione professionale. Ma proprio su questi aspetti siamo allo sfacelo: non si sa dove ospitare
Sulla stessa linea Giuseppe Labriola, presidente provinciale di An: “Il fallimento della politica regionale si evidenzia proprio nelle politiche giovanili. Se con tutte le risorse del territorio e con una popolazione così ridotta non riusciamo a garantire un futuro certo ai giovani, vuol dire che stiamo proprio sbagliando rotta. Non dico – ha aggiunto – che bisogna cacciar via subito questi soggetti, ma devono almeno cominciare a prendere coscienza del proprio fallimento”.
Le alternative? “Anzitutto bisogna smettere di gettare via denaro pubblico con la formazione, usata solo per fare clientelismo, e poi cominciare a chiedere riscontri a chi si avvale del nostro territorio, a partire dalle royalties del petrolio”.
Numerosi sono stati, infine, gli interventi dei giovani rappresentanti del partito, tanto vivi e ricchi di proposte da non far sentire le assenze dei big. Eppure un’altra assenza era nell’aria, prevista ma senz’altro percepita da tutti. Quella di Antonino Monteleone, ex senatore di An, oggi passato a “
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